the passage of time

mostra personale di Antonio Finelli  dal 10/02/2018 al 08/04/2018

galleria Triphè via delle fosse di castello 2 Roma (RM)


the passage of time Nelle pieghe esposte sta tutto un vissuto, quello che denuncia con serena consapevolezza lo scorrere che è stato del tempo, di una vita andata ,di una vita fatta di gioie e dolori. '' Il profondo senso del vivere'', il ''confesso che ho vissuto di Pablo Neruda''.
Non c'è tatuaggio più marcato e preciso che quello delle rughe su di un corpo. Evidente si propone la capacità di Antonio Finelli, di tracciare con una matita il vissuto di una persona.
Un percorso di crescita in continua evoluzione e accellerazione che lo ha portato a trasferire'' la ragnatela della vita''realizzata con il leggero ma potente tocco di una matita, dal volto fino all'intero corpo, nella sua completa nudità arrivando a toccare la sfera più intima.Nelle opere di finelli si toccano il privato interiore con il privato fisico.vengono annullate e cancellate le barriere poste da qualsiasi falso pudore.I soggetti si propongono in tutta la loro completa interezza,perchè raccontare il proprio vissuto ,senza vergogna ,non può che essere un dono grande per tutti soprattutto per le nuove generazioni.I protagonisti delle sue opere hanno un grande potenziale empatico. Lo strumento è offerto dal soggetto in posa, attraverso il sorriso tra il sarcastico e la dolce delicatezza di uno sguardo malinconico. Antonio Finelli in questa personale presenta anche una serie di sculture realizzate in ceramica con placche d'oro, segno di quanto prezioso, possa non essere considerato, infondo, il donare il proprio vissuto con tutto il suo sapere alle nuove generazioni.
Su queste delicate sculture sono impresse le impronte di parti del corpo per rendere ancora più immortale ''il senso del vissuto''.Non esiste, infondo, un futuro che non si regga sulle tracce di un passato. M a un passato lo fa solo chi è consapevole della sua rilevanza, e come Antonio Finelli, lo marca sulla morbida ceramica perchè possa essere li sempre presente quasi come ''un cimitero''ove tornare con serena consapevolezza ad attingere il ricordo di chi ha segnato il proprio vivere.
Nella cancellazione delle parti sta un sorta di donazione del vissuto; frammenti di corpo che si staccano,come blocchi di ghiacciai,fino a sciogliersi, ad annullarsi.Possono parti bianche su una una tela avere la valenza delle parti disegnate?Come il padre della cancellazione della parola, Emilio isgrò disse parlando di Klein :''mi colpì lo spazio, la sua organizzazione concettuale. Compresi che lo spazio non era solo una questione geometrica,ma anche mentale''.Isgrò cancella partendo dal principio per cui la vita è piena di ripensamenti,di rimozioni,di ricordi, di gesti cancellati e cancelle le parole.L'atto di Finelli è ancora più forte; lui cancella l'uomo.
In fondo nella cancellazione dei suoi corpi e dei suoi volti c'è un donare, ma in quell'atto non viene trasferita alle nuove generazioni solo la parte positiva di un passato vissuto ,ma anche quella negativa che va annullata e dalla quale è necessario rigenerarsi. L'opera di Finelli è una creazione di ''speranza''.
Il suo è un ''umanesimo''contemporaneo dal quale sarà possibile una volta ricostruito gettare le fondamenta di un nuovo rinascimento. L'arte , ci tirerà fuori con tutta la sua cruda denuncia, dai secoli bui del medioevo che stiamo attraversando.




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