MELANCONIA CON FURORE

Stereogrammi e oltre dal manicomio di Mombello  dal 26/05/2018 al 29/06/2018

Galleria Marelia via torretta 4 Bergamo (BG)


MELANCONIA CON FURORE La mostra verrà inaugurata con la sorprendente performance di un attore di rilievo: Riccardo Buffonini, il quale leggerà frasi, cartelle cliniche, scritti poetici, legati al tema della follia, accompagnato dal duetto jazz (Sabrina Olivieri e Alessio Sabino) che canterà e suonerà le note del melanconico ritornello “Moonlight Serenade”, un dolcissimo brano di Glenn Miller che a poco a poco diventerà ossessionante.

La Galleria Marelia inaugura nell’ambito di The Blank ArtDate – Frequenze che si terrà nelle date 25-26-27 maggio 2018, (negli stessi giorni in cui la città accoglierà un elevato numero di visitatori per il ritorno della salma di Papa Giovanni XXIII).
L’ottava edizione del festival The Blank ArtDate, le tre giornate dedicate all’arte contemporanea, si propone in una versione eterea ed immateriale, concentrando principalmente gli eventi su audio, video, performance e talk.
L’artista Claudio Centimeri propone una serie di scatti fotografici realizzati all’interno degli spazi dell’ex manicomio di Mombello, oggi luogo di totale abbandono, che pochi conoscono, ricordato come uno dei più spaventosi luoghi d’Italia, dove le urla assordanti delle anime che occuparono quelle stanze sembrano ancora riecheggiare nell’aria.
Quello che più ha colpito l’artista, oltre all’evidente perdita collettiva di un patrimonio immobiliare e culturale, è la mancanza di rispetto per un luogo che ha ospitato la sofferenza. Il disagio psichico è, per chi non l’ha provato, un male lontano, sconosciuto e spesso non riconosciuto.
Impossibile da visitare perché vietato, nel tempo gli spazi sono stati violentati e diventati fatiscenti. Per Claudio Centimeri l’ex manicomio rimane un luogo da documentare e reintepretare come spazio che ha ospitato la sofferenza di poveri, prostitute, professori, pittori e di molti
personaggi celebri. Una delle più conosciute poetesse del XX secolo, Alda Merini, ne fu “ospite”. Leggiamo oggi il suo dolore nelle commoventi poesie e la disperazione nei disegni dell’artista Gino Sandri che su uno di quei letti si è addormentato per sempre. L’ospedale psichiatrico di Mombello è stato la tomba anche per Benito Albino Dalser figlio illegittimo di Benito Mussolini.
Il percorso espositivo in galleria si articola in due sezioni. Al piano terra è esposta una serie selezionata di scatti fotografici presi da Claudio Centimeri all’interno dell’ex manicomio. Ogni fotografia è fruibile in 3D, attraverso stereoscopi montati a parete.
Scientificamente, per percepire le tre dimensioni dello spazio circostante, i nostri occhi ricevono due immagini diverse della realtà, da due angolazioni differenti, con uno scarto di circa sei centimetri. E’ il cervello che unendole, restituisce il senso di profondità e quindi la visione tridimensionale.
Per ciascuno scatto fotografico Claudio Centimeri presenta due immagini allineate e accoppiate nella sequenza corretta per la visione (la prima per l’occhio sinistro, la seconda per l’occhio destro). A fianco, l’artista presenta le stesse immagini in sequenza invertita. Attraverso gli stereoscopi si potranno scoprire due percezioni diverse dello stesso spazio: una coinvolgente, l’altra respingente. Qual è quella che ci appartiene? Qual è associante e quale dissociante? La follia, quale delle due realtà restituisce? E qual è la normalità?
Al piano seminterrato è ricostruita una camera dell’ospedale psichiatrico con materassi per terra, odori di muffe e betadine, così da poter coinvolgere appieno lo spettatore, suscitando riflessioni sulle condizioni vissute all’epoca dai degenti. A parete viene proiettata una sequenza ininterrotta di immagini che, con l’ausilio di appositi occhialini, viene percepita come un video in 3D.





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