Ivano Gonzo - Oltre il segno

Viaggio nella luce ai confini del reale  dal 17/11/2018 al 29/11/2018

Galleria d'arte contemporanea Studio C via Campesio, 39 Piacenza (PC)


Ivano Gonzo - Oltre il segno Galleria d’Arte Contemporanea
STUDIO C
Via Giovanni Campesio, 39
29121 Piacenza
cell: 348-8703060
e mail: studio.c.immagine@gmail.com




Alla Galleria d’Arte Contemporanea “Studio C” di via Giovanni Campesio 39 si inaugura sabato 17 novembre, alle ore 18, la mostra personale di Ivano Gonzo dal titolo “Oltre il segno, viaggio nella luce ai confini del reale”.
Ritorna dunque a Piacenza, Ivano Gonzo, e vi ritorna dopo la straordinaria, indimenticabile mostra personale qui tenuta nel 2016, dopo l'indiscutibile successo e interesse suscitato presso appassionati, operatori e collezionisti che nelle sue opere e nelle sue tematiche hanno trovato elementi di grande qualità e di elevato dibattito culturale.
Nato a San Vito di Leguzzano, in provincia di Vicenza, dove anche attualmente vive e lavora, Ivano Gonzo è un artista di lunga esperienza, con alle spalle un ampio e variegato curriculum critico-espositivo. Interessante e degna di attenzione anche la sua formazione perchè non accademica, non legata a nessun maestro più o meno noto, ma libera, autonoma e personale, costruita giorno dopo giorno attraverso l'applicazione costante, la ricerca, la visita attenta e metodica a musei, pinacoteche e a rassegne di livello internazionale.
Personaggio discreto e riservato, nel corso della sua lunga esperienza professionale, ha sempre colto i segnali e gli insegnamenti delle Avanguardie Storiche senza mai aderirvi concretamente e senza mai tradire la pittura, sua fedele e inseparabile compagna di vita: pittura, dunque, intesa non soltanto come momento di ispirazione e contemplazione, ma anche come conoscenza e mestiere, esperienza e lavoro.
Dopo un decennio di pittura figurativa, con tematiche legate a visioni naturalistiche, ha iniziato un lungo e interessante percorso di studio e ricerca sul nuovo significato del segno e del colore e, attraverso varie e complesse operazioni di sottrazione e di sintesi della forma, è giunto ad un’espressione fortemente personale, sintetica, rarefatta e sospesa che tende sempre all’infinito. Attraverso una logica rigorosamente autoriflessiva, il suo linguaggio, dagli anni ottanta ad oggi, si è sviluppato e arricchito progressivamente a partire dall’analisi dello spazio visivo, delle strutture e dei metodi stessi della pratica pittorica. Ivano ha dunque iniziato ad ascoltare la sua interiorità e i suggerimenti preziosi e segreti della sua coscienza che lo consigliavano alla sintesi, alla riduzione dei toni cromatici e alla valorizzazione del “segno”, unica e vera firma, cuore e anima dell’artista.
E infatti, ciò che più colpisce, nelle opere di Ivano Gonzo, è proprio l’essenzialità, la straordinaria capacità, cioè, di esprimere un’infinità di cose pur senza descriverle ma facendo leva solo ed esclusivamente sui toni, sulle atmosfere, sulla leggerezza poetica. Proprio per questo i suoi colori sono sempre ridotti al minimo e non hanno mai toni alti e chiassosi. I suoi sono colori che non stupiscono e non incantano, ma fanno vibrare l’anima, muovono le emozioni e i sentimenti, evocano ricordi, pezzi di vita, richiamano attimi e momenti che ci sono fortemente appartenuti. Interessante e coinvolgente poi, nell’espressione di questo artista, l’uso della materia pittorica che, poggiando su di una personalissima e originale preparazione, in certi casi sembra come sfaldarsi, disfarsi e frantumarsi offrendo un senso di assoluta fragilità e/o precarietà: richiamo alla vita e alle problematiche esistenziali dei nostri giorni. Pittura di frontiera, questa, perché pur non raggiungendo le caratteristiche tipiche dell’arte Informale, tuttavia le sfiora e le condivide, salvando quell’impercettibile e sottile collegamento col reale che la rende unica e fruibile a tutti.
Nelle opere di questo bravissimo artista, si avverte, insomma, il bisogno di bandire tutto ciò che è inutile e dispersivo, omologato e globalizzato per raggiungere di ogni cosa la sostanza e della vita l’essenza. I suoi paesaggi, assorti e silenti, ci offrono così l’immagine di una realtà trasfigurata che diventa visione interiore, viaggio nell’anima e nella coscienza. E, pur nella sua austera e ridotta scala cromatica, l’espressione di questo artista ci mostra quanto possa essere alta e preziosa la qualità pittorica, quanto possa essere delicata e poetica la materia, quanta forza evocativa possa sprigionare un semplice segno, un colpo di colore posato con l’anima.
La rassegna, che sarà introdotta dal gallerista e critico d’arte Luciano Carini, chiuderà il 29 novembre.
Orari: feriali e festivi dalle 16,30 alle 19,30
Lunedì, giorno di chiusura




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