OGGI SONO PROPRIO CONTENTO DI STARE AL MONDO
Marco Andrea Magni da Zazà
dal 09/10/2019 al 30/03/2020
Zazà Ramen noodle bar &bistrot Via Solferino, 48 Milano (MI)
L’artista presenta un progetto ispirato all’idea di convivialità mettendo in relazione parola e cibo con la specificità dell’ambiente che lo ospita: il ristorante fondato dallo chef e collezionista Brendan Becht. Piatti e ciotole in ceramica con scritte di Lucio Fontana ne costellano pareti e tavoli mentre vasi torniti in creta cruda impastata con sabbia di clessidra sono esposti nel “Tokonoma” in metallo. L’ambiente già intimo di Zazà Ramen, che coniuga anche nel design degli interni il suo approccio alla semplicità e all’ascolto di tradizione giapponese, si espande ulteriormente e invita l’ospite a una nuova esperienza di condivisione con l’arte.
«Parola e cibo sono fatti della stessa pasta» diceva il teologo psicanalista brasiliano Rubem A. Alves. Come immaginare, infatti, luogo migliore di una tavola imbandita per dare il via a una conversazione? Probabilmente così è iniziato anche il dialogo tra Brendan Becht e Marco Andrea Magni che parlando scoprono di condividere una catena di relazioni puntuali e insolite, passando dalla storia della cucina a quella dell’arte, da Gualtiero Marchesi a Lucio Fontana. Ed è proprio l’artista milanese dei “quadri bucati”, conosciuto da Brendan Becht da bambino, a ispirare uno degli interventi scultorei presentati da Marco Andrea Magni nei locali di Zazà Ramen. Sono le parole scritte da Lucio Fontana sul retro delle sue tele, una sorta di autobiografia a puntate, a essere riportate con matita ceramica su una serie di piatti e ciotole. Rivivendo gli appunti di vita quotidiana impressi dal padre dello Spazialismo, nascono nuove combinazioni e s’intrecciano nuovi racconti tra chi viene, siede e consuma ai tavoli di Zazà.
In maniera non troppo dissimile dall’arte culinaria, in quest’occasione la ricerca scultorea di Marco Andrea Magni esprime il rispetto per la materia prima, tradotta in architettura del convivio, in cui l’incontro è un aspetto centrale. Da un lato la farina genera la pasta, dall’altro l’argilla si fa corpo in vasi e stoviglie. Entrambe sono forme di condivisione, supporti della parola e dell’ascolto. Nascono in creta cruda i vasi che Marco Andrea Magni intitola Oratorio – facendo riferimento ancora una volta alla parola parlata e a un tempo speso assieme. In quest’occasione Zazà Ramen si propone ancor più come uno spazio domestico, come luogo di accoglienza, come spazio imbandito dove la tradizione si confronta con la sperimentazione e dove la natura intima dell’uomo si presenta. Attraverso la parola, materia prima della comunicazione.