APERTA BIENNALE FOTO INDUSTRIA, LA MOSTRA FOTOGRAFICA PROMOSSA DAL MAST DI BOLOGNA
dal 24 ottobre al 24 novembre, è possibile visitare 11 mostre fotografiche dislocate in altrettanti sedi storiche della città
dal 24/10/2019 al 24/11/2019
Bologna, sedi varie via Mast Bologna (BO)
La Fondazione MAST presenta la quarta edizione di FOTO/INDUSTRIA, la prima Biennale al mondo dedicata alla fotografia dell’Industria e del Lavoro, che si svolgerà a Bologna dal 24 ottobre al 24 novembre, curata da Francesco Zanot, con 10 mostre in sedi storiche del centro cittadino e una al MAST, co-curata da Urs Stahel.
Celebri protagonisti della storia della fotografia come Albert Renger-Patzsch (Pinacoteca Nazionale) e André Kertész (Fondazione Carisbo – Casa Saraceni), le cui immagini fanno ormai parte di un patrimonio iconico condiviso, saranno al fianco di grandi artisti contemporanei, italiani e internazionali come Luigi Ghirri (Palazzo Bentivoglio), Lisetta Carmi (Genus Bononiae - Santa Maria della Vita), Armin Linke (Biblioteca Universitaria di Bologna - BUB) e David Claerbout (Spazio Carbonesi – Palazzo Zambeccari) e giovani autori affermati sulla scena internazionale come Matthieu Gafsou (Palazzo Pepoli Campogrande), Stephanie Syjuco (MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna), Yosuke Bandai (Museo Internazionale e Biblioteca della Musica) e Delio Jasse (Fondazione del Monte – Palazzo Paltroni), alternando tecniche che vanno dagli usi più puri e tradizionali della fotografia alle sperimentazioni più innovative.
Protagonista di Foto/industria 2019 è il tema del costruire: un‘azione cruciale, intimamente radicata nella natura della specie umana che viene qui esplorata a tutto tondo, dalle sue radici storiche e filosofiche agli inevitabili risvolti scientifici. Dalle città alle industrie, dalle reti energetiche a quelle infrastrutturali, dai sistemi di comunicazione alle reti digitali, la Biennale intende indagare il complesso sistema dinamico del fare che caratterizza la presenza dell’uomo sul pianeta. È questa attività che dà forma alla tecnosfera: l’insieme di tutte le strutture, che gli esseri umani hanno costruito per garantire la loro sopravvivenza sul pianeta. Con un peso stimato di 30 miliardi di miliardi di tonnellate, questo strato artificiale al di sopra della crosta terrestre è stato definito Tecnosfera nel 2013 dal geologo Peter Haff, professore di geologia e ingegneria civile presso la Duke University. Attraverso lo sguardo degli artisti, le mostre offrono una panoramica su questo nuovo strato artificiale che l’uomo ha costruito nel tempo e si sta sviluppando a velocità vertiginosa.
“La vastità dell’intervento dell’uomo sull’ambiente e su ogni cosa che lo circonda è resa evidente dalla diversità dei soggetti e dei luoghi rappresentati nelle immagini degli autori. Macchina fondamentale per fabbricare l’immaginario degli ultimi due secoli e aggiornarlo costantemente, la fotografia è allo stesso tempo un indispensabile strumento di ricerca e un prodotto dell’inestinguibile bisogno dell’uomo di cambiare (e rivedere) il mondo”, afferma il direttore artistico Francesco Zanot.
L’impronta dell’attività dell’uomo sulla terra è anche oggetto dell’undicesima mostra che ospita il MAST fino al 5 gennaio 2020: ANTHROPOCENE. Un‘esplorazione multimediale che documenta l’impatto dell’essere umano sul pianeta attraverso le straordinarie fotografie di Edward Burtynsky, i film di Jennifer Baichwal e Nicholas De Pencier e una serie di installazioni di realtà aumentata.
Foto/Industria, promossa e prodotta dalla Fondazione MAST, nasce nel 2013 con la direzione artistica di François Hébel che ha curato le prime tre edizioni, con l’intento di condividere con la città la missione culturale della Fondazione, ente non profit internazionale legato al gruppo industriale Coesia, concepita come tramite tra l’impresa e la comunità.
Il MAST (Manifattura di Arti, Sperimentazione e Tecnologia) è un luogo di condivisione e collaborazione che ospita diverse attività tra cui la PhotoGallery, che con la propria collezione di fotografia industriale e del lavoro curata da Urs Stahel e con l’allestimento di mostre temporanee, è oggi l’unica istituzione al mondo dedicata alla fotografia del lavoro.