Mostra MILANO SHAKERATA
Pierrick Gaumé @ Manifiesto Blanco
dal 23/09/2021 al 30/10/2021
Galleria Manifiesto Blanco Via Benedetto Marcello 46 20124 MILANO (MI)
MILANO SHAKERATA - Pierrick Gaumé
in mostra dal 23 settembre al 30 ottobre 2021
martedì e venerdì h. 10 - 13 \ 16 - 19
mercoledì, giovedì e sabato h. 16 - 19
OPENING: nelle giornate 23 – 24 – 25 settembre, con orario 16:00 – 20:00, la visita sarà arricchita dalla presenza dell’artista
Solo per l’opening, ingresso libero con prenotazione attraverso il sito www.manifiestoblanco.com
In occasione della XVI edizione di Milano Photofestival, la galleria Manifiesto Blanco propone un inedito progetto fotografico site-specific di Pierrick Gaumé. Il progetto Milano Shakerata - dedicato al capoluogo lombardo - si basa sul concetto di automorfosi, che deriva dalla fusione del termine greco antico Autós, cioè se stesso, con il termine Mórphôsis, cioè prendere forma.
Questa serie fotografica potrebbe essere interpretata semplicemente come delle immagini di automobili o di riflessi dell'architettura di Milano, deformati dalle superfici delle carrozzerie. Tuttavia queste fotografie mostrano anche dei riflessi con caratteristiche irregolari nei vari piani, volumi curvilinei e aerodinamici che suggeriscono una rappresentazione insolita dello spazio che li circonda. Questi piani e queste linee inevitabilmente definiscono - se non ridefiniscono - visioni invertite e distorte dello spazio urbano. Elementi architettonici contorti e frammentati da linee strutturali, a volte, generano un'esplosione di forme. Le loro numerose sfaccettature sono sempre più evidenti man mano che ci si lascia coinvolgere dalla suggestione della serie Milano Shakerata. Da quel momento, dalle immagini emergono luci e blocchi di colore, sparsi o ordinati su vari livelli, a volte con un punto focale che si alza e che sembra ardere come un’esplosione.
Nella serie esposta, ogni immagine fotografica di Pierrick Gaumé suscita una percezione dinamica della compenetrazione tra i volumi degli oggetti e il loro ambiente fisico. Focalizzare l'attenzione su questo rapporto può far pensare ad opere del movimento cubista nella sua fase analitica, ma anche ad alcune del Futurismo italiano. I segni esistenti della realtà urbana appaiono ora articolati o slegati, ora decostruiti o remixati da oggetti-specchio deformanti in una visione “surreale” puramente visiva. Accolto e osservato dall'autore, questo fenomeno ottico gli consente di catturare la realtà della trasformazione in forme, luci e colori che offrono la nuova visione di uno spazio urbano graficamente ricomposto.
Prive di qualsiasi genere di fotoritocco, le automorfosi di Gaumé non derivano da una ricostruzione mentale o intellettualizzata della realtà. In altre parole, si può affermare che sono reali quanto lo è la realtà.
Pierrick Gaumé è un grafico e artista visivo francese che ha conseguito un Master in Industrial Design presso l'École Nationale Supérieure de Création Industrielle (Parigi, 1995). I suoi disegni, dipinti, collage e fotografie sono inclusi in collezioni d'arte private fin dal 1994. Tra il 1997 e il 2011, le opere di Gaumé sono state esposte principalmente a Parigi, Tel-Aviv e San Francisco. Nel 2006, dopo aver lavorato per anni come Art Director a Tel-Aviv, Gaumé ha ideato un nuovo concetto di fotografia che ha chiamato Automorphoses. Per i quindici anni successivi, questo concetto è diventato il suo marchio di fabbrica e ha aperto le porte a nuove collaborazioni, come la mostra Automorphoses del 2013 nella sede della Peugeot a Parigi. Ad oggi, Automorphoses è il corpus più vasto e documentato all'interno dell'opera di Gaumé. L'Autore ama descrivere le sue Automorphoses come "iceberg urbani": sia le auto che gli iceberg hanno superfici lucide ed entrambi sono destinati inesorabilmente a scomparire. In effetti, le Automorfosi di Gaumé non possono più essere catturate negli innumerevoli centri urbani dai quali le auto tendono ad essere bandite.
MILANO SHAKERATA - Pierrick Gaumé
On show from September 23rd to October 30th, 2021 — free admission
- Tuesday and Friday from 10 a.m. to 1 p.m., and from 4 to 7 p.m.
- Wednesday, Thursday and Saturday from 4 to 7 p.m.
3 OPENING DAYS on September 23, 24 and 25 from 4 to 8 p.m.
also offer the possibility to meet the artist.
For these opening days, admission is still free but has to be booked in advance on the gallery's website, www.manifiestoblanco.com
With the opportunity of Milan's Photofestival, the Manifiesto Blanco gallery chooses to unveil an unprecedented, site-specific photography project from Pierrick Gaumé. This project, named Milano Shakerata, is dedicated to the city of Milan and based on the photographer's concept of automorphoses — from the ancient Greek term Autós, i.e. itself, and the term Mórphôsis, i.e. taking shape.
In this series of images, some people could see photographs of cars or photographs that show reflections of Milan's architecture, distorted on automotive bodywork surfaces. However, these images also show reflections with irregular characteristics in the various planes, curvilinear and aerodynamic volumes that convey an unusual representation of the space surrounding them. Consequently, these planes and lines unavoidably define — if not redefine — inverted and distorted visions of urban space. Twisted city elements, fragmented with structural lines, sometimes generate an outbreak of shapes. Their many facets can be discovered as the Milano Shakerata series unfolds. Thereafter, scattered or orderly highlights and colour blocks emerge on various levels, sometimes with a focal point that rises up and looks as ardent as a fireburst.
As a whole, these photographic images from Pierrick Gaumé offer a dynamic perception of the interpenetration between volumes of objects and their physical environment. Focusing on this interpenetration relationship can recall works of the Cubist movement in its analytical phase, but also some from Italian Futurism. Existing signs of urban reality look both articulated and unknotted, both deconstructed and remixed by distorting mirror-objects in a “surreal” vision that is purely visual. Embraced and observed by the author, this optical phenomenon enables him to capture the reality of transformation in shapes, lights and colours that offer the new vision of a graphically-recomposed urban space.
Since Gaumé rules out to retouch his automorphoses, one can confirm these photographs do not result from a mental or intellectualised reconstruction of reality. In other words, they are as real as reality is.
Pierrick Gaumé is a French graphic designer and visual artist who earned an Industrial Design Masters Degree from the École Nationale Supérieure de Création Industrielle (Paris, 1995). His drawings, paintings, collages and photographs started being part of private art collections in 1994. Between 1997 and 2011, Gaumé's works were mostly shown in Paris, in Tel-Aviv and in San Francisco. In 2006, after working for years as an Art Director in Tel-Aviv, Gaumé came up with a new photography concept he named Automorphoses. For the fifteen years ahead, this concept became his trademark and opened doors to new collaborations, such as the 2013 Automorphoses exhibit in Peugeot's Headquarters in Paris. To this day, Automorphoses are the largest and most documented corpus within Gaumé's artwork. However, along with cars that tend to be banned from city centres, Gaumé likes to describe his Automorphoses as "city icebergs". After all, both cars and icebergs have shiny surfaces and inexorably get to disappear. As a matter of fact, Gaumé's Automorphoses can no longer be captured in countless newly-restricted urban areas. Therefore, their uniqueness and rarity is bound to grow as time goes by.