Lucia Tedesco - Luce e Colore – La forza libera dell’emozione

alla Galleria Studio C di Piacenza  dal 10/02/2024 al 22/02/2024

Galleria d'arte contemporanea Studio C via Giovanni Campesio, 39 Piacenza (PC)


Lucia Tedesco - Luce e Colore #8211; La forza libera dell#8217;emozione Galleria d’Arte contemporanea
“STUDIO C”
Via Giovanni Campesio, 39
29121 Piacenza
Cell: 348-8703060
E mail: studio.c.immagine@gmail.com



MOSTRA PERSONALE DI LUCIA TEDESCO

LUCE E COLORE – LA FORZA LIBERA DELL’EMOZIONE

10 – 22 FEBBRAIO 2024


Alla galleria d'arte contemporanea “Studio C” di via G. Campesio 39 si inaugura sabato 10 febbraio, alle ore 18, la mostra personale di Lucia Tedesco dal titolo “Luce e Colore – La forza libera dell’emozione”. Quello di Lucia Tedesco è un gradito ritorno a Piacenza dopo la sua fugace ma significativa apparizione nella Rassegna Nazionale “Dieci Protagonisti del Contemporaneo” dove le sue opere avevano particolarmente colpito e interessato collezionisti e visitatori. Nata a San Remo, ma residente ad Imperia Lucia Tedesco è un’artista di lunga esperienza e dall’ampio curriculum critico-espositivo. Dopo un primo periodo di carattere figurativo con soggetti e tematiche di ispirazione Vangoghiana ha iniziato a sentire il fascino delle Avanguardie Storiche, dell'Espressionismo lirico e dell'Informale, soprattutto, iniziando quindi una profonda metamorfosi tecnico-espressiva, una fase di straordinario mutamento estetico-formale fatto di colore, gesto e materia. Ne è una chiara dimostrazione questa mostra dove l’artista presenta una serie di opere tutta rivolta all’interiorità, all’ascolto delle voci misteriose e segrete dell’animo umano. Qui la stesura è corposa e materica ma il risultato finale risulta delicato e leggero, sensuale e poetico: c’è, in quest’artista, un senso innato del colore e un timbro cromatico che, pur attingendo dalle grandi e storiche tradizioni dell’Astratto e dell’Informale riesce tuttavia a farsi moderno e contemporaneo per le felici intuizioni tecniche, per la personalissima interpretazione e l'uso libero e spontaneo della materia pittorica.
Lucia Tedesco, insomma, è un’artista letteralmente affascinata dalla materia e dal colore: un colore che usa in quantità, che sovrappone più volte fino a fargli assumere il giusto spessore per essere plasmato e modellato, che segue e controlla per verificarne evoluzioni e mutamenti; un colore che diventa terra, sabbia, roccia e duro sedimento da lavorare, incidere e scavare. Lucia ama il colore in quanto mai statico ed inerte, ma dinamico e attivo, in continuo divenire e trasformazione, come lo scorrere lento e inesorabile del tempo, gli avvenimenti della vita, i fatti imprevisti e imprevedibili che cambiano l’esistenza. Perché i suoi dipinti, percorsi da crettature, solchi e ferite, altro non vogliono essere che la proiezione dell’animo umano, delle ansie e delle paure che affliggono l’uomo contemporaneo, delle insicurezze individuali e collettive che sono alla base dei grandi disagi esistenziali dei nostri giorni: le guerre, la violenza sulle donne, le ferite sulla natura, la libertà violata, la superficialità dilagante ecc.ecc. Così, in ogni sua opera, la materia diventa un tutt’uno con il colore che spesso si manifesta con scenografiche e libere esplosioni, con vere e proprie deflagrazioni cromatiche o con creazioni bicromiche dove la parte buia si alterna sempre a quella chiara e luminosa lasciando percepire emozioni intense e diversificate, stati d’animo opposti e contrastanti, mondi paralleli. Espressione che quasi sempre si fa psicologica e introspettiva trasformandosi in percorso interiore, viaggio nell’anima, intima visione. Da sottolineare, poi, la tecnica adottata dall’artista e il suo modo di procedere e di lavorare perché Lucia Tedesco non si serve dei tradizionali pennelli, ma solo ed esclusivamente della spatola. E la spatola, per lei, è ormai diventata una cosa sola con la sua mano e il suo polso, un docile strumento che, in modo quasi automatico, ubbidisce alla sua volontà, segue i suoi pensieri, traccia e interrompe percorsi e traiettorie. Nascono così i suoi quadri, percorsi dalla materia, dal gesto libero e deciso, dalle magiche interpretazioni. Espressione dunque, quella della nostra artista, tutta concentrata sulla forza esplosiva del colore e sulla sua funzione evocativa dove sogno e memoria, verità e finzione si fondono in una sola ed unica atmosfera dando vita a momenti di intensa e sentita poesia.
La rassegna, che sarà introdotta dal critico d’arte Luciano Carini, chiuderà il 22 Febbraio.
Orari: feriali e festivi dalle 16,30 alle 19,30
Lunedì, giorno di chiusura.






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