Francesco Impellizzeri "Muoviti Muoviti"

Opere 2011-2024  dal 26/09/2024 al 26/10/2024

JUS Museum | Galleria d'Arte Via Calabritto, 20 Napoli (NA)


Francesco Impellizzeri Muoviti Muoviti NAPOLI. Giovedì 26 settembre 2024, dalle ore 18.30 alle ore 21.30, presso lo JUS Museum | Galleria d’Arte di Napoli (Palazzo Calabritto, Via Calabritto, 20, piano nobile, scala B) si inaugura la mostra “Muoviti Muoviti” di Francesco Impellizzeri a cura di Marcello Palminteri e Gabriele Perretta.

“Di fronte a noi – scrive Gabriele Perretta – stanno eventi di tutti i tipi, imprevedibili. Non possiamo fare altro che puntare una “macchina del vedere” e mantenere l’apertura telescopica su questo mondo virtuale, nella speranza che alcuni di questi eventi abbiano il garbo di lasciarsi riprendere. La pratica espositiva di Francesco Impellizzeri può essere questo soltanto: un’esca tesa nella speranza che la realtà sia abbastanza ingenua da lasciarsi prendere”. La sfida della mostra è rivolta ai cattivi ideali che ordinano, misurando e orientando ragioni ed emozioni col metro di una universale omogenizzazione artistica, nell’oblio consolatorio della selezione di opere ed operati che ci costituisce, in quanto “performer” finiti e dipendenti. La posta in gioco di “Muoviti Muoviti” è la consapevolezza che proprio questa ineludibilità, in quanto tale, va a costituire la forza di una soggettività artistica, di una esperienza estetica che, nell’esercizio dell’evidenza, rende possibile la “(ri)conversione pop”, resistendo a quell’eccesso di governo che, come ci dice Perretta, troppo facilmente si traduce in violenza e occultamento dell’opera e dell’operato “altro/a”.

Impellizzeri – come sottolinea Marcello Palminteri – ci invita a leggere trenta opere realizzate tra il 2011 e il 2024 in cui, attraverso la contaminazione di oggetti e materiali diversi, si spalanca un teatro immaginario e in cui prevalgono elementi ludici, ironici, talvolta grotteschi: una dimensione kitsch e pop reinventa il suono e la parola, condizionando la visione, invitando lo spettatore a diventare parte dell’opera, riconoscendosi come attore o come comparsa. Come ci si pone davanti alle opere di Impellizzeri? Criticamente o prendendosi in giro? Cedendo al doppio senso o analizzandone le componenti sociali, politiche, religiose? Le opere dell’artista vivono di una stratificazione non solo tecnica ma soprattutto concettuale e una lettura univoca o superficiale sarebbe certamente ingannevole.

Una particolare chiave di lettura di “Muoviti Muoviti” e delle sue sollecitazioni possiamo rintracciarla nel divertissement che Impellizzeri intreccia in un gioco di rimandi semantici che si snodano attorno al ruolo che l’immagine svolge nella sua relazione al reale. Decostruendo i vecchi codici pop, coniugando visione ed esperienza insidiosa, il mediale rende infatti possibile la costruzione di un diverso rapporto col reale, dove non risuona più l’immagine dell’accertamento, ma il movimento della problematicità dell’esperienza che ci lega agli altri.

Durante il periodo della mostra verrà presentato il catalogo, edito nella collana “I quaderni dello JUS Museum”, con testi dei curatori.

La mostra rimarrà aperta fino al 26 ottobre 2024.


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Francesco Impellizzeri. Notizie biografiche

Francesco Impellizzeri nasce a Trapani nel 1958 e si laurea in Pittura all'Accademia di Belle Arti di Roma, dove vive e lavora. Nelle prime esposizioni degli anni ottanta ha privilegiato la figura per poi proseguire con una ricerca pittorica su segno/colore in rapporto alla musica e al ritmo. La performance "Strilli" del 1990 alla Temple University Gallery di Roma ha visto la nascita del primo personaggio: UNPOPOP, che canta d'arte contemporanea e critica giocosamente la nostra società. Da quel momento si susseguono performance e nascono nuovi stereotipi, mentre foto, pittura e video completano le mostre dapprima presso alcune importanti gallerie (La Nuova Pesa, Il Ponte Contemporanea, Pio Monti, Oddi Baglioni, ecc.) e poi in musei e istituzioni nazionali come la Biennale di Venezia. Dal 1997 al 2007 espone con la galleria Espacio Minimo di Madrid e nel 2003 alla mostra itinerante Don't call it performance che, dal Museo Reina Sofia si conclude al Museo del Barrio di New York. Nei primi anni del 2000 ha presentato i “Pensierini”: fogli di quaderno delle scuole elementari in cui sono commentati fatti di costume, politici e privati visti come da occhi infantili ma il cui contenuto e disegno rivelano l'ironico mondo che l'artista ha sempre raccontato. Nelle ultime opere il colore della ricerca cromatica iniziale si fonde con i testi dipinti in argento, presentati anche attraverso installazioni arricchite da suoni o performance musicali. Ha proposto i suoi lavori e performance anche in gallerie internazionali e Istituti Italiani di Cultura, in diverse fiere internazionali e partecipando a trasmissioni televisive e film. Mostre personali e performance recenti: 2022, "Stai una favola", Studio Provenzano, Palermo; 2021, "DonAzione", Museo Antonio Pasqualino, Palermo; 2019, "Prismatica" (con Carla Accardi), Galleria Santo Ficara, Firenze; 2019 "Ricordo", Museo delle Trame Mediterranee, Gibellina (TP). Tra le ultime collettive si segnalano: 2022, "Suoni", Galleria Giovanni Bonelli, Milano; 2021, "Le altre opere", Galleria d'Arte Moderna, Roma; 2019, "15 opere della Collezione Farnesina", Museu Nacional dos Coches, Lisbona e IIC Parigi; 2019, "El Ultimo Espaliù", Real Academia di Spagna, Roma; 2019, "La linea d'ombra", MACRO, Roma. Dal 1987 al 2014 è stato collaboratore dell'artista Carla Accardi e oggi fa parte del comitato scientifico dell'archivio Accardi-Sanfilippo.




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