Isabella d'Ortona - Viaggio nel colore tra visione e realta'
alla Galleria Studio C di Piacenza
dal 30/11/2024 al 15/12/2024
Galleria d'arte contemporanea Studio C via Giovanni Campesio, 39 Piacenza (PC)
Galleria d’Arte Contemporanea
“STUDIO C”
via Giovanni Campesio, 39
29121 Piacenza
Cell: 348 – 8703060
E mail: studio.c.immagine@gmail.com
MOSTRA PERSONALE DI ISABELLA D’ORTONA
VIAGGIO NEL COLORE TRA VISIONE E REALTA’
30 NOVEMBRE – 15 DICEMBRE 2024
Alla Galleria d'Arte Contemporanea “Studio C” di via Giovanni Campesio 39 si inaugura sabato 30 novembre, alle ore 18, la mostra personale di Isabella d'Ortona dal titolo “Viaggio nel colore tra visione e realtà”.
Ritorna dunque allo “STUDIO C”, Isabella d’Ortona, e vi ritorna dopo le belle mostre tenute in precedenza, ma questa volta, oltre alle sue caratteristiche tematiche tutte legate alla vita e all'esistenza, la nostra artista presenta una nutrita e interessante serie di opere ispirate alla natura e alla realtà. Straordinaria artista Isabella! Sempre pronta a stupire, a cambiare direzione, ad andare contro corrente, a proporre nuove e imprevedibili riflessioni. E così questi nuovi dipinti non sono affatto ispirati dal pessimismo o dalla travolgente “noia” del vivere imposta dai nostri travagliati giorni, ma guardano avanti, si concentrano sulle bellezze della natura e sulla capacità di saper godere delle piccole e grandi cose che la vita ci offre.
Nata a Cremona, attiva per lunghi anni a Roma e attualmente residente a Piacenza, Isabella D'Ortona è un'artista dal lungo curriculum e dall'intensa attività, con mostre prestigiose tenute in spazi pubblici e privati di tutta Italia e di molte capitali d'Europa.
Numerose anche le sue opere entrate a far parte di importanti collezioni ed Enti Istituzionali: tra queste è senza dubbio da segnalare una grande “Deposizione” collocata a Montecitorio, sede del Parlamento Italiano.
Di tutto riguardo anche il suo bagaglio critico con nomi di rilevanza nazionale: Elda Fezzi, Mario Monteverdi, Giorgio Mascherpa e poi l’indimenticabile Mario Ghilardi, il mio più stretto collaboratore degli anni settanta e ottanta. Nomi che hanno lasciato una traccia indelebile e che, con le loro critiche e i loro saggi, hanno profondamente inciso sul percorso dell'arte moderna e contemporanea. Nel corso della sua lunga e intensa attività, Isabella d'Ortona ha senza dubbio sentito il fascino e l'attrazione dell'Espressionismo tedesco, di nomi come Schiele, Munch, Ensor, Nolde e poi del nostro Realismo Esistenziale, ma questa volta la sua espressione si è profondamente modificata concentrandosi con forte emozione e sentimento sulla natura e sulle cose belle che la vita ci offre.
Nello scorrere dei dipinti, che sulle luminose pareti della galleria si susseguono in magica sequenza, è dunque possibile rivedere come in un flash back tutto il percorso estetico dell’arista: un percorso autonomo, libero e personale, che certamente affonda le radici nella buona e saggia pittura della nostra migliore tradizione novecentista, ma che si distingue e si affranca per personalità, scatto inventivo, gusto cromatico. Una pittura, quella della nostra artista, percorsa sempre da un intimo sentimento, da una specie di meditazione interiore che, partendo dal dato reale, gradualmente si modifica e trasfigura elevando il tutto ad intima visione, a poesia pura, a spirituale sensazione. Così i suoi paesaggi, immediati e sintetici, luminosi e puliti, pur nella loro naturale e realistica descrizione, acquistano la leggerezza del pensiero, sembrano sfiorati da una delicata atmosfera metafisica e da una spinta tutta interiore capace di dare vita e movimento. Certe opere di Isabella D’Ortona, i lunghi orizzonti dei paesaggi di pianura, le magiche visioni di montagne e colline lontane e poi le sue figure femminili, sensuali e romantiche, trasmettono all’osservatore attento e sensibile una specie di raccoglimento pensoso, un senso di religioso silenzio e ci invitano ad entrare delicatamente in noi stessi, a ricordare attimi e momenti perduti, a ricercare origini, scopi e identità del nostro “essere” e del nostro “esistere”.
Osservando questi lavori e seguendo gradualmente l’iter espositivo della rassegna, si resta immediatamente colpiti dalla “vis” cromatica delle opere esposte e dall’esecuzione libera e decisa che quasi mai si avvale di alcun disegno o bozzetto preparatorio. L’artista traccia direttamente con il pennello impressioni e suggestioni lasciando poi al colore, spontaneo e fluente, il compito di riempire gli spazi e completare il tutto. Una pittura tutta basata sull’emozione dunque, eseguita in presa diretta, lasciando fluire le forme a seconda del momento o dello stato d’animo e che, per certe caratteristiche, sembra ricollegarsi all'Espressionismo lirico non solo per la particolare gestualità che anima le opere, per il movimento che agita le forme e dilata gli spazi, per i volumi delle masse cromatiche stese di getto, subito con il “colore dipinto”, ma anche e soprattutto per quel modo così particolare di sentire e rendere la luce: una luce diffusa e persistente che proviene dalla materia stessa e si irradia poi a tutto il dipinto, luce che quasi trasfigura la realtà liberandola da pesi e strutture per giungere ad una visione tutta interiore del mondo e delle cose. Isabella sente in modo particolare la luce, o meglio, sente il colore in funzione della luce, come magico sentimento tonale e tutta la sua pittura non è altro che una straordinaria opera di re-interpretazione della realtà vista con occhi puliti, con l’incanto della poesia e il fiato leggero dello spirito.
La rassegna, che sarà illustrata dal gallerista e critico d’arte Luciano Carini, terminerà il 15 dicembre.
ORARI: feriali e festivi dalle 16,30 alle 19,30
Lunedì giorno di chiusura