San Gipputo appare a Treviolo
Geppo Monzio Compagnoni
dal 18/11/2011 al 03/12/2011
Treviolo (BG)
Uno sguardo dentro di noi
Geppo dipinge, ovvio, è un pittore professionista, ma quello che non è altrettanto ovvio per un pittore è il fatto di servirsi della descrizione e del racconto per sviluppare e dare voce alla propria arte.
Sì, Geppo possiede una tecnica straordinaria, disegno, colore e rappresentazione teatrale, nelle sue opere non mancano di raggiungere la perfezione; c’è un’impressionante lucidità nei suoi lavori e al tempo stesso i “racconti” si muovono in atmosfere allucinate, si riempiono di situazioni e personaggi che sembrano arrivare da lontano, da un altro mondo, un mondo che siamo pronti a definire immaginario, un mondo che ci affrettiamo a disconoscere, ad allontanare da noi, un mondo che non può mancare di infastidirci.
Il palcoscenico è la vita, e questo ci colpisce, il racconto, però, non è quello a cui ci hanno abituato i mass media, non c’è finzione, niente è fatto per tranquillizzarci, e noi ci troviamo smarriti, avvolti in questi scenari nei quali, nostro malgrado non possiamo fare a meno di riconoscerci.
Moralismo? Geppo moralista? Niente di più fuori luogo; Geppo osserva e descrive, il suo punto di vista non è il pulpito, la rappresentazione della vita lo coinvolge, egli stesso è attore, spesso comparsa, là in un angolo o sullo sfondo eccolo presente, ecco la sua auto lungo i viali dell’amore a pagamento, eccolo coinvolto in un’osservazione degli altri e di se stesso.
Tutto è ora capovolto, è chiaro, quello che aveva dimensione allucinata è reale; i gesti e gli atteggiamenti che non ci piacciono sono reali, la vera recita nella quale ci impegniamo quotidianamente con il massimo zelo è quella che noi chiamiamo realtà, fatta di morale e perbenismo.
Quello che non vogliamo vedere spesso è in noi, i nostri gesti, il nostro muoverci nel quotidiano ne sono la conferma, la lente di ingrandimento altro non è se non l’impresa coraggiosa di guardare.
Resti di manufatti metallici scovati qua e là, spesso arrugginiti fanno da base a molti dipinti; la ruggine è espressiva, riporta alla dimensione del tempo, della lenta consunzione, della fragilità umana. In questa dimensione la capacità pittorica è magistrale, l’artista conosce alla perfezione ogni tecnica, lo studio che lo ha guidato è stato approfondito e non si ferma, Geppo non si accontenta degli obiettivi raggiunti, Geppo è alla costante continua ricerca artistica sia sotto il profilo tecnico che contenutistico.
I lavori che questo artista ci consente di ammirare rappresentano, al di là dei più o meno discutibili racconti, una sintesi perfetta tra tecnica e contenuto, una lettura ispirata alla vita, una perfetta dimostrazione dell’attualità e della forza espressiva che la pittura non smetterà mai di avere.
Enrico Rettagliata