Giuliano Ravazzini :::::L I N K ::::::::::

Viral Project  dal 10/03/2012 al 10/01/2013

  Milano (MI)


Giuliano Ravazzini :::::L I N K :::::::::: GIULIANO RAVAZZINI LINK
Continuano con successo gli eventi “site native” visibili in internet 10 Link to Zabaleen e War garden link.
Migliaia di visite vedi qui e qui confermano l’interesse dei progetti.
Vedi testi.
10 Link to Zabaleen* è un progetto che Giuliano Ravazzini, artista aggregatore, presenta in internet, un esperimento d’arte volto a costruire un racconto utilizzando solo contenuti già presenti nel web. La parte di ricerca che precede un progetto artistico è per Ravazzini momento fondante e chiarificatore, poiché da tempo l’artista svolge on line questa importante fase, attraverso tecniche di sniffing e l’utilizzo di meta motori, è quindi in grado di verificare rapidamente la presenza e la qualità dei contenuti dell’argomento scelto. Questa interessante pratica è un potente metodo che gli permette di verificare in tempo reale l’originalità di un progetto, l’interesse che esercita nel web, la storicizzazione e la quantità delle informazioni disponibili (materiale iconografico, video, testi, ecc..). L’artista, esperto conoscitore di internet capisce l’importanza delle informazioni presenti on line e se ne appropria come base per un nuovo progetto, utilizza immagini, video e sound linkandole al suo racconto e come aggregatore dell’esistente, produce un nuovo racconto. Il riuso di documenti prodotti da altri ci suggerisce una raffinata poetica di ricerca qualitativa, l’artista sceglie per noi un percorso, e ci sottopone una sorta di mappa composta da link, che ci serve da guida alla scoperta del suo progetto. Dunque per l’artista la mappa è l’opera d’arte finale, e si concretizza in un banner con 10 link, (10 Link to Zabaleen è il titolo dell’opera) che posto a fluttuare nel web è perennemente in grado di attivare i contenuti e mostrarli ovunque e in ogni momento ai navigatori. Questo è il valore del racconto, l’opera deve galleggiare in superficie e non soffocare nella rete inghiottita dal magma delle informazioni; per tale motivo il banner è stato progettato per sopravvivere in rete il più a lungo possibile e la sua natura virale lo sosterrà in questo viaggio. Una nuova fruizione poetica ci viene proposta da questo singolare progetto dove l’artista ci accompagna in rete e come una guida ci mostra solo ciò che a lui interessa, uno sguardo nei meandri di internet così come si fa nella vita reale, alla scoperta di luoghi e contenitori sconosciuti.
• http://www.globalenvision.org/2009/06/03/slaughtering-pigs-and-throwing-away-zabaleen-lifestyle
• http://www.facebook.com/thezabaleenproject
• http://www.npr.org/templates/story/story.php?storyld=89956754
• http://news.bbc.co.uk/2/hi/middle_east/4602185.stm
• http://zabaleen.wordpress.com/
• http://en.wikipedia.org/wiki/Zabbaleen
• http://www.google.it/images?hl=it&biw=1396&bih=817&q=zabaleen
• http://cassel.photoshelter.com/gallery/G00009bG._Dyrxyc
• http://vimeo.com/8673194
• http://www.youtube.com/watch?v=e01d4OITi_k




War gardens link
http://www.google.it/search?sourceid=navclient&hl=it&ie=UTF8&rlz=1T4SKPB_itIT394IT394&tbib=2&q=victory+garden
Giuliano Ravazzini
The Royal Borought of Windsor and Maidened
Maidened-Berkshire
England
Time 31-07-2011/31-07-2012
L’operazione War gardens link, presentata da Giuliano Ravazzini, è un progetto di racconto aggregato che l’artista presenta on line, secondo un nuovo approccio all’arte che non ha alcun legame con il sistema arte, al contrario ne sovverte le convenzioni compresa l’esistenza stessa dell’opera, intesa come oggetto posto in uno spazio fisico reale.
In questa singolare “opera d’arte”, costruita con elementi prelevati on line, il mezzo di riproduzione e fruizione (internet, web) diventa direttamente mezzo e luogo di produzione, annullando la separazione tra i processi produttivi dell’opera. L’artista si introduce con sicurezza nel web praticando una nuova scrittura in un ambiente in grado di fornirgli abbondanza di elementi necessari al suo racconto che, essendo già in qualche modo un cloud presente, può manifestarsi a richiesta, ovunque e gratuitamente.
Dopo le esperienze di molti artisti che, attraverso installazioni, progetti in situ, environment e quanto altro, hanno fatto i conti con il limite geografico e temporale della fruibilità dell’opera, si aprono nuovi scenari in un luogo virtuale, dove tutto si muove ad alta velocità ma che a differenza del mondo reale vi è una possibilità di sedimentazione maggiore e quindi di maggiore permanenza e visibilità, e proprio dove il quotidiano è già "dopo" si può respirare e riflettere, cosa ormai impossibile nella realtà. Questo notevole progetto riporta l'opera d'arte nella condizione di solenne immobilità, nel suo "sempre", come i grandi quadri e le sculture del passato.
L’artista non affida la documentazione della sua opera d’arte alle immagini o ai testi che la raccontano, ma al contrario costruisce l’opera d’arte con i documenti che la rappresentano, mediante un’ardita operazione di reverse engineering con la quale Ravazzini, fra cluster e ridondanza, compone il suo racconto utilizzando materiale prodotto da altri.
E’ uno straordinario progetto, una lucida visione, che ci suggerisce una nuova conoscenza, indicandoci soprattutto un tracciato, una mappa, un nuovo modo di visitare l’opera d’arte attraverso una fitta rete di link.



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