Giusi Valenzise - Raffinate Astrazioni
alla Galleria Studio C
dal 20/09/2014 al 02/10/2014
Piacenza (PC)
Alla galleria d'arte contemporanea “Studio C” di via G. Campesio 39 si inaugura oggi, alle ore 18, la mostra personale di Giusi Valenzise dal titolo “Raffinate Astrazioni”.
Nata a Pavia, ma residente a Roncello (provincia di Monza Brianza), Giusi Valenzise e un'artista di ricerca seriamente impegnata a dare corpo e voce a colori e materia che, nelle sue mani, acquistano valori e significati alti diventando linguaggio estetico nuovo e contemporaneo. Arte intensa e sentita, quella dell'artista pavese, quasi un prolungamento della sua stessa vita, un bisogno autentico di esternare emozioni, sentimenti e stati d'animo per un'espressione tutta d'istinto, libera e creativa, al di fuori degli schemi accademici, quasi un atto liberatorio e/o terapeutico, un'esigenza intima di trasmettere messaggi e farsi veicolo di comunicazione. E forse è proprio per questi motivi che la sua formazione non è passata attraverso gli studi tradizionali ma si è sviluppata invece in modo del tutto autonomo e personale, seguendo lo studio attento e approfondito della Storia dell'Arte, visitando musei e gallerie, frequentando e collaborando con artisti vari e di talento. Una formazione, dunque, quella di Giusi Valenzise, condotta in solitudine e appunto per questo più autentica e vera, più libera e sentita. E la sua autonomia e la sua libertà, unita ad una fervida e poetica vena creativa, è stata notata anche da autorevoli critici di fama nazionale che l’hanno inclusa tra gli artisti selezionati per l’ultima Triennale di Roma appena conclusa. Da queste premesse e da queste motivazioni nasce e si sviluppa l'arte di Giusi Valenzise, che, partita dal figurativo, (delicati paesaggi ispirati alla campagna lombarda) ha ben presto sentito il fascino delle Avanguardie Storiche e in particolare dell'Espressionismo lirico, dell'Astrattismo e, soprattutto, dell'Informale. Gradualmente poi, attraverso una costante e prolungata opera di ricerca e sperimentazione, la nostra artista è giunta all'attuale espressione e cioè ad un Informale personalissimo ed originale fatto di gesto e colore, di segni e graffiti dal forte valore simbolico. Un'arte, questa, che trova importanti collegamenti storici con uno dei padri dell'Informale nonché precursore dell'Arte Povera, l'italiano Alberto Burri, pure lui libero ed autonomo, lontano da canoni ed accademie, innamorato della materia e del colore. Anche Giusi è letteralmente affascinata dalla materia e dal colore: colore usato in quantità, sovrapposto più volte fino a fargli assumere il giusto spessore per essere plasmato e modellato, colore che altre volte lascia liberamente fluire ed esplodere, che segue e controlla per verificarne evoluzioni e mutamenti, colore che diventa terra, sabbia, roccia e duro sedimento da incidere, scavare, ferire. Giusi Valenzise ama la materia in quanto realtà mai statica ed inerte, ma dinamica e attiva, in continuo divenire e trasformazione, come lo scorrere lento e inesorabile del tempo, gli avvenimenti della vita, i fatti imprevisti e imprevedibili che cambiano l'esistenza. Perché i suoi dipinti, percorsi da crettature, solchi, squarci e ferite, altro non vogliono essere che la proiezione dell’animo umano, delle ansie e delle paure che affliggono l’uomo contemporaneo, delle insicurezze individuali e collettive che sono alla base dei grandi disagi esistenziali dei nostri giorni. Così, in ogni sua opera, la materia diventa un tutt’uno con il colore e spesso si manifesta con scenografiche e libere esplosioni, con vere e proprie deflagrazioni cromatiche o con creazioni bicromiche dove la parte buia si alterna sempre a quelle chiara e luminosa lasciando percepire emozioni intense e diversificate, stati d’animo opposti e contrastanti, mondi paralleli. Espressione che quasi sempre si fa psicologica e introspettiva trasformandosi in vero e proprio percorso interiore, viaggio nell’anima, intima visione.
Pittura fortemente contemporanea, quella di Giusi Valenzise, e capace di scavare dentro l’uomo per renderne pulsioni e sentimenti, aneliti e speranze.
“Raffinate Astrazioni”, perché il segno di quest’artista è sempre fluido ed elegante, la materia cromatica intensa e preziosa, l’ispirazione autentica e libera. E’ una mostra da non perdere!
La rassegna, che sarà introdotta dal critico d’arte Luciano Carini, chiuderà il 2 ottobre.