Opere recenti: Giulio Catelli - Alessandro Finocchiaro
Giulio Catelli - Alessandro Finocchiaro
dal 03/04/2015 al 24/04/2015
Castelfranco Veneto (TV)
La pittura e il mistero del mondo
Giulio Catelli e Alessandro Finocchiaro usano la pittura come strumento per afferrare la natura sfuggente del mondo, per rigenerare sulla tela un sempre nuovo flusso della coscienza, bloccano frammenti di tempo incastonati nella materia cromatica, rinnovano il gesto arcaico del dipingere per scoprire il respiro segreto degli oggetti e dei luoghi quotidiani.
L’opera dei due artisti si declina così in modo simile, attraverso una pittura leggera ma percorsa da sottili increspature, da addensamenti impalpabili e dall’energia di una materia filtrata da uno sguardo luminoso dove il colore è agitato da un fremito essenziale, dal fermento profondo della vita.
La natura, gli alberi, le architetture, le colline e gli ombrelloni, gli interni e i paesaggi sono dunque interpretati da Finocchiaro e Catelli attraverso il doppio filtro della percezione e della memoria, in una rielaborazione del pensiero in cui la pittura è medium di una sintesi formale e mentale attraversata da un comune senso lirico che abbraccia la realtà per scoprirne la poesia nascosta.
Giulio Catelli dipinge così con uno stile compendiario, rapido e solido, con una pennellata che estrae il succo delle cose e gusta i sapori differenti del colore attraverso un sistema articolato fatto di macchie e di tracciati del pennello, di meditate variazioni cromatiche dove le ocre e i grigi dialogano con la presenza complessa dei verdi e con i lampi di un azzurro che brucia nel cielo come un lampo improvviso di luce nella caligine estiva.
Alessandro Finocchiaro raffigura invece un mondo distillato dal filtro del tempo e della memoria, fa riemergere cose e reminiscenze dalla fonte della dimenticanza, fa brillare la malinconia delle vegetazioni e i piani geometrici nella dialettica soffusa tra le ombre delle ore trascorse e gli splendori del sogno reso cosciente, attraverso una pittura tesa come una vela gonfiata dal vento e prosciugata da un sole offuscato dalla nebbia del ricordo.
Lorenzo Canova