Alone
Virginio Favale
dal 22/09/2015 al 23/10/2015
Galleria Spaziofarini6 carlo farini 6 milano (MI)
Mostra di opere fotografiche in ambito PHOTOFESTIVAL 2015
Curata da LUCA RONDONI Testo critico in galleria di FLAVIA MARIANI
inaugurazione: Martedì 22 Settembre ore 18.30 - 21.30 con MARONCELLI DISTRICT opening night data mostra: dal 23 Settembre 2015 fino al 23 Ottobre 2015
orario: da martedì a venerdì 16.00 - 19.00 o su appuntamento
dove: Via Farini 6, 20154 Milano tel. 02 6208 6626 galleria@spaziofarini6.com
Immagini dinamiche, poetiche e metafisiche, in cui emergono in chiave lirica singoli individui, rappresentati come monadi sospese nella loro solitudine ed unicità. Una grande metafora contemporanea della difficoltà dell’uomo a ridefinirsi nel suo tempo e nel suo spazio, condannato ad una continua ricerca di sé.
Con il lavoro ALONE della serie TOKYO 365, presentato in anteprima alla galleria Spaziofarini6, Virginio Favale segna una svolta concettuale e stilistica, la compulsività del movimento urbano da voce narrante diviene sfondo. Individui in movimento nella città di Tokyo, il tempo scorre fuori da loro, racchiusi ma anche intrappolati in una sostanza propria, esclusiva, che ne definisce l’isolamento. Attimi soggettivi resi eterni, rapiti dalla capacità sciamanica dell’autore che immortala poeticamente ritratti dell’anima nell’attimo di ricongiungimento a se stessa. “L’homme se fait” di Sartre. Le espressioni e le cromie, incastonate in un grigiore metafisico, esplodono un malinconico spleen di anime erranti.
L’esordio professionale di Virginio Favale vede la luce nei primi anni ’90, attraversando varie forme espressive, dal foto giornalismo all’advertising, dall’arte al video making. Il suo ininterrotto lavoro di sperimentazione, che decodifica emozioni profonde in immagini visionarie sempre diverse, ha creato una nuova avanguardia estetica, universale e archetipica, asservendo la tecnologia alla percezione. Con questo progetto Favale completa un percorso artistico che scorre immergendosi nel continuo fluire del tempo, traducendo movimento e immobilità in avvicendamento. Il moto vorticoso degli organismi emergenti, espresso nei suoi primi progetti sul dinamismo delle metropoli, scopre e definisce una cosmologia urbana dove l’antropologia dell’ambiente è traslata sotto forma di energia in continuo rinnovamento. La componente umana è percepita come indefinita forma interattiva, ma non viene mai rappresentata soggettivamente.
Le stampe sono a getto d’inchiostro su carta fine art in edizione limitata di 5 esemplari +2PA in diversi formati.
Su richiesta è disponibile la biografia completa dell’autore e le immagini in alta risoluzione.