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Il lavoro presentato è un frammento della sua ricerca, che si compone di un totale di 81
immagini, per questa prima esposizione ne verranno presentate solo 18.
“Questo lavoro è l'ennesima ripartenza” derivata da un lavoro precedente, e per essere più
specifici dal suo scarto. Le stampe fotografiche sono create da negativi di istantanee,
ottiche in disuso e radiografie , tutte considerate scarti dalle quali si generano visioni
anche astratte. Il processo tecnico del lavoro di Francesco Lopes, deriva dall'utilizzo del
negativo di istantanee, il quale presenta degli spessori di materia generati dall'emulsione
ricreando immagini come accade nei nostri sogni prodotti dalla materia del nostro
inconscio. La sua ricerca si avvicina allo studio della psicanalisi, soffermandosi sull'aspetto
dell'inconoscibile e sulla modalità d'accesso che può avvenire solo attraverso il sogno.
L'elemento principale è la luce che accende la nostra memoria e le nostre esperienze,
questo processo attiva un meccanismo di autodifesa che è la fantasia di sparizione, sia nei
bambini che negli adulti si manifesta con il sonno.
Questo processo dinamico è simulato dalle sue visioni fotografiche, metafore di un
recupero di memorie che sintetizzano la visione materica dei sogni diventando tangibili
nella fotografia.

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