Marco Lupi
Cercando di non capire
dal 02/06/2018 al 30/06/2018
VAP Venice Art Projects Fondamenta Sant'Anna 996, Castello 30122 venezia (VE)
Artrust torna in trasferta a Venezia organizzando una nuova esposizione per l’artista ticinese Marco Lupi. Intitolata “Cercando di non capire”, la mostra raccoglie alcune delle opere della produzione più recente di Lupi, dal 2016 a oggi. Allestita presso gli spazi gestiti da VAP Venice Art Projects in Fondamenta Sant'Anna 996, sestiere di Castello, sarà aperta al pubblico dal 2 al 30 giugno, in concomitanza con la sedicesima Biennale di Architettura.
«Dopo la positiva esperienza con Aymone Poletti lo scorso anno – afferma Patrizia Cattaneo Moresi, Direttrice di Artrust – abbiamo deciso di rimetterci in questi inconsueti panni di “traghettatori” di artisti dal Ticino verso la Laguna veneziana. Il nostro intento, anche questa volta, è portare un piccolo pezzo di Ticino a Venezia, nei giorni di apertura della Biennale, per presentare a un pubblico più vasto, l’opera di alcuni artisti del nostro territorio nei quali crediamo e coi quali, come nel caso di Marco Lupi, collaboriamo da tempo».
Marco Lupi, classe 1958, è un artista originario del Mendrisiotto che espone con regolarità, in Svizzera ma anche in Italia, dal 1985. Noto per uno stile fortemente personale basato su una tecnica mista fatta di pittura, collage, inserimento di stoffe, sabbie e carte, Lupi è solito portare sulle sue tele i momenti e i ricordi della propria memoria e del proprio inconscio: episodi della sua vita, volti conosciuti, momenti realmente vissuti, affetti familiari e ogni cosa rientri nel personale microcosmo emotivo della sua vita quotidiana e della sua infanzia. Il tutto con un agire artistico dominato dalla casualità e dall’istinto.
C’è nell’arte di Lupi una dimensione ludica, ironica e dissacrante, lontana da letture troppo complesse o razionali, che è ben sintetizzata dal titolo di questa mostra “Cercando di non capire”:
«Spesso ci avviciniamo a un’opera d’arte sforzandoci di capirla, di comprenderne il senso, di risalirne alle origini, di scovarne il messaggio implicito – fa notare lo stesso Lupi – Ma a volte non c’è proprio niente da capire o sapere. Basta semplicemente cercare di vivere intensamente la preziosità e la forza di un’emozione, nella più totale libertà, lasciando in secondo piano motivazioni, descrizioni e condizionamenti. Quando l’emozione ti tocca e diventa viscerale è qualcosa di indescrivibile perché è solo “tua” e di nessun altro. Ecco, questo vorrei accadesse anche con le mie opere: che le persone vi si accostassero libere, accogliendo apertamente le emozioni che esse suscitano loro, senza farsi domande o ipotizzare ragioni, retroscena. Senza cercare di capire, ma al contrario “cercando di non capire” ».