fiumane di onde in cammino
Maria Lai e Antonio Marras
dal 20/12/2008 al 20/01/2009
Ghilarza (OR)
L'amministrazione comunale di Ghilarza è lieta di presentare la mostra di Natale FIUMANE DI ONDE IN CAMMINO a cura di Maria Lai e Antonio Marras.
L'inaugurazione si terrà sabato 20 dicembre alle ore 18:30 e avrà luogo nell'Agorà multimediale nei pressi della Torre Aragonese a Ghilarza (OR).
Durata della mostra: dal 20 dicembre al 20 gennaio 2009
Orario: tutti i giorni dalle ore 16 alle 20, sabato e domenica dalle ore 10 alle 13 e dalle ore 16 alle 20. Chiuso il 1 e il 7 gennaio 2009.
Maria Lai
Nata a Ulassai (Nuoro) nel 1919, paese inserito in un paesaggio
scabro e minato da continue frane, Maria Lai si è formata, come artista, tra
Roma (dove ha studiato con Mazzacurati e Prini) e Venezia, sotto la guida
severa di Arturo Martini. Talento manifesto sin dalla giovinezza, ma di
carattere schivo, la Lai ha esposto alle mostre con larghi intervalli di tempo.
Dagli anni Settanta ha sviluppato un linguaggio originale nella produzione di
tele cucite che generano scritture illeggibili e materiche, evocative di stati
d'animo e di pensieri.
La comunicazione con lo spettatore è affidata alle sensazioni che la trama
descritta dai fili e il contatto con la stoffa suscitano, in un passaggio diretto
dall'artefice al lettore-interlocutore. I libri di ceramica, invece, recano
impressa la scrittura come una memoria di un gesto forte, che lascia il segno.
A partire dagli anni Ottanta la sua ricerca artistica è stata rivolta soprattutto
agli interventi sul paesaggio, su vasta scala, come l'azione Legarsi alla
montagna del 1981 sulla quale Filiberto Menna scrisse delle pagine
importanti, o di contenuto come l'installazione per il Museo dell'Olio a Farfa,
vicino Rieti.
Antonio Marras
Nato ad Alghero nel 1961, al crocevia tra moda e arte,
locale e globale, saperi tradizionali e progettualità contemporanea, Antonio
Marras è un caso unico nella fashion italiana. Egli ha infatti scelto di vivere e
lavorare lontano dai centri del mercato, nella sua città natale, Alghero,
portando avanti un'idea della moda eccentrica e immaginifica, nella quale
contano l'impatto visivo e la tensione emotiva della sfilata, concepita come un
evento a metà strada fra l'installazione e la performance. Giocata sull'incrocio
di stili, fogge, generi, e sulla mescolanza di riferimenti di ogni tipo: Klimt e
Boltanski, costume sardo e kimono giapponese, costruttivismo russo e film
noir anni '30 e '40, Kiefer e Pina Bausch, Beuys e gli illustratori sardi del primo
Novecento, la sua ricerca non si ferma alla superficialità del mixage e della
contaminazione, ma riflette sulla fluidità, la mobilità e il mutamento che
caratterizzano l'esperienza contemporanea.