P'Arti

framMenti eterogenei  dal 06/05/2021 al 13/05/2021

Sacripante Art Gallery Via Panisperna, 59 Roma (RM)


P'Arti Si inaugura giovedì 6 Maggio alle ore 17,30, nello spazio espositivo della Sacripante Art Gallery la mostra collettiva dal titolo " P'Arti framMenti eterogenei ” a cura di Valeria Cirone, che rimarrà aperta fino al 13 Maggio (orario: 11,00 – 21,00, con ingresso libero).
La mostra, presenta 7 artisti che, attraverso fotografia, scultura, pittura ed installazioni, hanno posto il corpo al centro della loro ricerca sia come entità fisica sia come metafora. Il corpo diviene spazio di indagine e investigazione per poter esplorare temi contemporanei riguardanti identità e rappresentazione, sessualità e genere, società e media.
Gli artisti partecipanti alla mostra provengono da diverse esperienze italiane ed estere, ma sono uniti nell’utilizzo del corpo come soggetto e medium, creando così un linguaggio universale in grado di dar voce a mondi interiori e personali, ma anche di far scaturire domande e riflessioni su questioni sociali e politiche.
Il corpo della donna diventa protagonista attraverso il lavoro fotografico di Claudio Giuli, che con “Risvegli”, affronta il percorso introspettivo di una donna “vittima” di un sogno, che nella notte si racconta. Attraverso le sue paure, i suoi desideri e le sue debolezze. esplorando il proprio corpo, i suoi movimenti. Ritroviamo la fotografia in bianco e nero con Francesco Minniti in “The Rose” e “The Sin”, immagina la donna come una rosa che sboccia in primavera tra le margherite.
Il nudo non evoca sensualità ma la natura che rinasce. Due omaggi alla bellezza femminile progetto ispirato da fatti di cronaca avvenuti in Italia. L’artista esplora l’attuale tema della violenza sulle donne mettendo in scena un rito in cui l’acqua da elemento purificante diviene mezzo per cancellare il corpo e l’identità femminile.
Valentina Mori espone un lavoro che riflette sull’identità, sul valore e l'importanza delle ferite nel percorso di vita. In “L'estensione del desiderio”, un quadrato bianco rappresenta gli spazi dell’anima. Al centro una crepa, formata da più rotture. Ferite dell'anima, cicatrici che restano e che si mostrano con grande orgoglio e consapevolezza. Un percorso visivo di forte impatto.
“P’Arte di me” di Ilaria Pisciottani in arte Rea Ilapis, con questo nuovo lavoro nato dalla collaborazione con l'artista romano LbretrA, indaga l’incompletezza del corpo e la pressione che la società esercita su di esso indipendentemente dal genere o dall’età. Il lavoro si compone di più tecniche: pittura, fotografia e scultura. Un percorso introspettivo ed intimo dell'artista, che traghetta il visitatore all'interno di sé stessi.
L'installazione fotografica di Romana Rostolis, eleva lo sguardo portando a vedere oltre.
Le statue del cimitero acattolico di Roma diventando delle istantanee di attimi sospesi, delicati, eterei. I dettagli qui fanno la differenza, un mezzo per riflettere sulla relazione del corpo con l'anima.
Infine in “Un passo avanti” dipinto di Tiziana Tozzi, la mostra si chiude con un messaggio di positività e resilienza. La pittrice vuole esprimere visivamente che la vita è movimento ed è solo andando avanti che ci liberiamo. Non è un caso che a rappresentare questo dinamismo sia proprio una statua (l'autrice cita la Nike di Samotracia), materia immobile mossa da un'energia che sembra scaturirle da dentro, che risveglia e muove.


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