OSSERVATORIO#1 [VOL.1]

a cura di Alberto Zanchetta  dal 19/06/2009 al 01/08/2009

  Vicenza (VI)


OSSERVATORIO#1 [VOL.1] SISTEMI DI CONTEMPORANEO è un progetto culturale dedicato all’arte contemporanea. Il ciclo di rassegne promosso e organizzato dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Vicenza coinvolge gli spazi espositivi di AB23 e di Casa Cogollo, con mostre tematiche curate da Stefania Portinari, unitamente a eventi espostivi in esterno, curati da Alberto Zanchetta, che coinvolgono parchi, piazze, vie ed edifici della città.

Nell’ambito dei SISTEMI DI CONTEMPORANEO si inserisce la programmazione di EPIDE®MIE, rassegna curata da Alberto Zanchetta che presenta il progetto OSSERVATORIO.
In attesa della riapertura della Basilica e del Salone Grande, un segnale “di lavori in corsi” arriva dall’interno dello stesso edificio. Nel loggiato saranno infatti allestite otto vetrine, come fossero le bacheche di un piccolo museo sotto vetro. Si tratta di una sorta di esposizione en petit che sarà propedeutica ai futuri eventi e alle grandi rassegne che si realizzeranno nella Basilica. La rassegna prevede due location: la prima, OSSERVATORIO#1, è dedicata ad una ricognizione sulla pittura e sul disegno; la seconda, OSSERVATORIO#2, è dedicata alla scultura e all’installazione. La programmazione dei due spazi si svolgerà in parallelo e ospiterà durante tutto l’arco dell’anno otto mini-personali, ognuna delle quali è legata al tema dell’ibridazione..

LUCA CAIMMI
19 giugno - 1 agosto 2009

Per il progetto “Osservatorio#1” Luca Caimmi propone due cicli di lavori, stilisticamente differenti ma contigui sotto il profilo concettuale, che sviluppano il tema dell’accumulo di sostanze nutritive e la loro, eventuale, minaccia.
Nel primo caso l’artista ricorre al collage in una forma installativa, nell’intento di invadere e animare lo spazio scenico. Nel caso specifico, l’intervento ha per soggetto degli sciami d’api che si affastellano in volo, e benché sembrino convergere verso il favo potrebbero viceversa evacuarlo. Si innesca quindi un evidente rapporto metonimico, cui Caimmi ricorre sempre nelle sue opere, ossia lo scambio tra l’esterno e l’interno (ma anche tra l’automatismo e la ragione) in una dimensione architettonica e vitale.
Michael Ende spiegava che «L’ape non si trova confrontata con il problema se debba costruire una cella esagonale oppure pentagonale. Nell’ape l’improvviso cambiamento delle forme costruttive dovrebbe essere causato da una mutazione fisica. L’ape non deve decidere, è già decisa dalla natura. L’uomo invece deve decidere in continuazione, ossia deve farsi un’immagine di se stesso e a questa immagine deve poi cercare di assomigliare. Gli tocca prima realizzare mentalmente il terreno su cui intende collocarsi». Se l’uomo deve creare da sé la propria immagine, ciò significa che deve assoggettare l’ambiente alle sue esigenze. In questo senso l’artista propone l’altro ciclo di lavori, che consiste in una serie di disegni al tratto. L’algida dicotomia dei bianchi e dei neri restituisce alla vista le lande desolate di un paesaggio artico in cui alcuni Inuit si trovano alle prese con i rituali della sopravvivenza. Ne nasce un rapporto tra l’uomo e l’animale, tra l’ambiente e la cultura, che porta a una connivenza a volte idilliaca, tal’altre spietata.
La tecnica di Caimmi è una sapiente commistione di arte grafica e stampa popolare; il segno asciutto, minimale, reso con uno stile di marginale (ma consapevole) naiveté, può infatti ricordare gli stilemi dell’illustrazione. Il colore della china riempie allora i fogli di intuizioni e di suggestioni, di forme botaniche e organiche che finiscono per intrecciarsi e mescolarsi vicendevolmente.
Disegno dopo disegno il bianco rimane sfuggente mentre il nero esalta ed accentra le minuzie delle singole scene, denunciando l’ovvietà dietro cui si trincerano le cose semplici, così come la loro “presunta” innocenza. Luca Caimmi non si limita alla fedele trascrizione della realtà, cerca semmai di indagarne le contingenze per suggerirne gli stati emotivi ed esprimere una personalissima visione del mondo.

Luca Caimmi è nato a Fano nel 1978, dove vive e lavora.



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