Fragmenta di Guglielmo Mattei
Guglielmo Mattei si apre a un dialogo sperimentale raccontando una Roma stratificata da secoli di storia creando un dialogo tra materia e colore.
dal 16/03/2022 al 26/03/2022
Galleria Vittoria VIA MARGUTTA 103 Roma (RM)
Mercoledì 16 Marzo alle ore 18 inaugura Fragmenta di Guglielmo Mattei la mostra a cura di Tiziana Todi, testo di Clara Rech in Galleria Vittoria a via Margutta 103
Guglielmo Mattei inizia il percorso della sua mostra personale con una Roma deserta, silenziosa che definisce “Paesaggi dalla fine del mondo”, li popola lentamente fino a condurci in spazi interni, intimi, caldi Le sue opere sono percorsi immersivi che si frequentano quotidianamente e che si percepiscono in maniera familiare. Con pitture classiche Guglielmo Mattei si apre a un dialogo sperimentale raccontando una Roma stratificata da secoli di storia con un linguaggio formale e contemporaneo al tempo stesso, fatto di carte sovrapposte e pitture, creando un dialogo tra materia e colore.
Scrive Clara Rech di Guglielmo Mattei:
[...]Nella maturità della stagione artistica cui si ispira questa mostra personale di Guglielmo Mattei, la scelta tecnica è particolarmente importante. L’artista usa la carta lavorata – strappata, bruciata, bagnata - col colore acrilico o ad olio. La carta è substrato, diaframma tra tela e colore, ma ritorna anche ad opera finita, allorché l’artista la strappa, la lacera, la brucia o la re-incolla per formare nuove forme, nuovi oggetti.
La carta è, al contempo, materia, struttura e forma potenziata dal colore.
Lo strappo in Mattei è lacerazione, sì, ma anche occasione di vedere altra vita sotto la ferita, perché laddove la carta si lacera, emerge una nuova e sorprendente forma che va a combinarsi con quelle limitrofe creando un nuovo scenario, compresente col vecchio di partenza.
La realtà che cattura l’interesse di Mattei è quella frequentata dall’artista: Roma, i luoghi dove si svolge la sua vita, i luoghi del lavoro. Ciò significa che è importante che l’oggetto dell’arte sia qualcosa per cui l’autore ha inter-esse. Il legame affettivo è fondamentale affinché la veduta si trasformi in visione e si squarci il velo di Maya che cela la verità oltre la realtà. Anche in questo senso, attore della percezione e cosa percepita sono interdipendenti.
Non è un realismo tout-court, per il quale ogni oggetto su cui cada l’occhio dell’artista è degno di essere raffigurato. È un ‘realismo esistenziale’, in cui al frammento di realtà si lega indissolubilmente il sentimento che ne scaturisce. L’uomo e la natura appaiono così connaturati.
L’artista sembra dirci che ogni parte di realtà, anche quella minore, può svelare una sua bellezza intima che, grazie all’artista, diviene palese e sfolgorante. [...]
Orario dal lunedì al venerdì 15,00 - 19,00 - fuori orario su appuntamento