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La collettiva internazionale "PATHs" si presenta come un caleidoscopico intreccio di opere d'arte che affrontano temi di identità e globalizzazione. Curata da Peter Hopkins con la co-curatela di Diana Hohenthal Und Bergen, la mostra è un vero e proprio manifesto dell'Artivismo, che promuove l'impegno collettivo in un mondo sempre più individualista.

Aperta fino al 3 novembre 2024, la mostra si snoda attraverso le sale del Centro Culturale polifunzionale di Palazzo Pisani Revedin, offrendo un percorso artistico che coinvolge una vasta gamma di media: installazioni, video, fotografie, dipinti e performance. Gli artisti selezionati provengono da tutto il mondo e contribuiscono con opere che esplorano la complessità dell'appartenenza in una società globalizzata.

"PATHs" invita il pubblico a riflettere non solo sull'identità personale, ma anche sull'impatto sociale ed ecologico delle nostre azioni collettive. Le opere in mostra evidenziano la diversità come una risorsa di arricchimento, stimolando una riflessione più profonda sul nostro ruolo nel mondo contemporaneo.

Uno degli artisti di spicco è Alexandra Mas, nota per il suo impegno nel movimento Artivista. La sua installazione multisensoriale, "Tenalach", evoca una connessione profonda tra l'uomo e la natura, grazie a una serie di suoni naturali che immergono lo spettatore in un'esperienza emotiva e riflessiva. L'opera di Mas è un chiaro richiamo alla necessità di proteggere l'ambiente, spingendo il pubblico a riscoprire il proprio ruolo di custodi del pianeta.

Haralampi G. Oroschakoff, invece, esplora il tema dell'appartenenza culturale e della memoria, riflettendo sulle complesse relazioni tra Oriente e Occidente. Le sue opere, ispirate ai diari di viaggio del XIX secolo, mettono in discussione i legami storici e culturali che definiscono la nostra identità moderna.

Tra gli artisti presenti spiccano anche Brad Noble, con la sua inquietante opera "Triquetra Flesh", e Dodi Reifenberg, che affronta il tema della crisi ambientale attraverso sculture realizzate con sacchetti di plastica, un forte simbolo della nostra cultura consumistica.

La mostra include anche "PATHs - Postcards to Venice", un'installazione collettiva di otto metri che accoglie i visitatori nella prima sala. Questa opera, concepita come un manifesto artistico, integra le voci di tutti gli artisti partecipanti e rappresenta un simbolo del dialogo e della cooperazione che "PATHs" intende promuovere.

Oltre alla mostra, "PATHs" ospita una serie di eventi correlati, tra cui la terza edizione degli Artivist Awards, un premio che celebra gli artisti impegnati nel trattare tematiche sociali ed ecologiche urgenti. Il progetto include anche un innovativo esperimento sull'intelligenza artificiale, che esplora l'incontro tra arte tradizionale e digitale.

"PATHs" offre una prospettiva unica su come l'arte possa fungere da catalizzatore per il cambiamento sociale e ambientale.

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