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L’intervento in situ al Chiasso Perduto dell’artista messicano Luis Rodriguez Naranjo nasce da una personale e persistente visione del mondo: quella di maializzare l’umano. Non si tratta né di una postura animalista, né di una critica sociale, e nemmeno di un'illustrazione, ma di un universo iconografico e concettuale che nasce da una "sana ossessione" maturata sin dall'infanzia in una famiglia di allevatori, dove i suini popolavano le fattorie.

In questo intervento, come spesso accade, si immedesima nei tratti distintivi, stilistici o concettuali di altri artisti per creare il suo progetto — non come ispirazione, ma come necessità di capire come sarebbe il mondo, l’arte, le persone e gli oggetti se fossero maializzati.

Luis propone la sua visione dell’Uomo Vitruviano di Leonardo come canale di macellazione dei suini, nasce una fusione tra i due, in una sorta di connubio spirituale ma anche terrenale.


Parallelamente, esegue una volta al giorno un autoritratto sui muri, maializzando tratti di artisti come Schiele o Bacon, che diventano veicoli stilistici per definire quel suo essere sulla soglia tra il mondo degli umani e quello dove i suini ci rivelano una lettura alternativa della vita.

A cura di Sandra Miranda Pattin & Francesca Morozzi

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