Compared Cultures
Bipersonale Internazionale
dal 02/10/2011 al 22/10/2011
Cefalù (PA)
La drammaticità dei colori della pittrice Noemi Silvera modella corpi deformati da un antico passato che affonda le sue radici nel mondo onirico precolombiano. Figure monumentali prendono forma da uno sguardo irriverente aprendoci le tele come finestre di un teatro di marionette. Orme storiche scolpite nella terra rivendicano la loro presenza in un immaginario sacro davanti allo specchio della cronaca moderna, spettro mascherato della coscienza.
Michele Principato mette in scena un coro di colori danzanti. Il segno diventa simbolo del vorace e disincantato sguardo dell'artista, portavoce di un'arte istintiva e rappresentativa che stimoli la coscienza, attraverso una catarsi collettiva.
Grazie alla potenza alchemica dei quadri di Michele Principato possiamo affondare gli occhi nella storia dell'umanità e restare storditi e legati alla poetica sintetica di uno stile vorticosamente estatico. In questi quadri l'ncontro fra i due istinti primordiali dell'uomo, eros e thanatos, creazione e distruzione prendono forma nell'immaginario collettivo, attanagliando l'uomo alla condanna del libero arbitrio.
Siamo di fronte ad un'arte tesa a riacquistare il suo valore intellettuale, che ci coinvolge nella celebrazione di un'unione tra spirito dionisiaco e apollineo. Picchi abissali universali e necessari per risalire "la muraglia che ha in cima cocci aguzzi di bottiglia", al di là del bene e del male, per guardare oltre l'ermo colle che può essere il proprio naso. Le tele diventano testimoni di una cronaca umana raccontata sui "muri dell'anima mundi". La consistenza magmatica del colore è la stessa del fango da cui ha origine l'uomo, un ingenuo Adamo che si mischia con sé stesso e col mondo, per rivendicare la sua natura feroce da cui si alza un canto tragico. Le opere diventano così custodi di un tempo umano, troppo umano che nel suo ciclico manifestarsi cerca una redenzione e investa ciascuno con le proprie azioni, per tornare ad echeggiare nelle impronte di un eterno domani.
di Cristina Russo
Voci di carta
Ogni voce
scritta o udita
sono mani intinte
nell'inchiostro
nero o rosso.
Come pugno chiuso
sasso,
mano aperta
carta vince.