Ma... Donne
Vernissage alla Casa Internazionale delle Donne
dal 29/10/2011 al 08/11/2011
roma (RM)
Sabato 29 ottobre 2011 s’inaugura alle ore 18.30 presso la Casa Internazionale delle Donne in Via della Lungara 19 (zona Trastevere) a Roma, la mostra Ma… donne, esposizione collettiva degli artisti: Luca Bortolato, Paolo Dito, Ana Margarita Fontalvo, Ana Galkina, Max Gasparini, Alda Gazzoni, Francesca Manca di Villahermosa, Fabrizio Michelucci, Manlio Paglione, Sara Palleria, Gisella Pasquali, Elisa Roggio, Nicoletta Sciumbata, Chiara Smirne, Elena Troubetzkoy
Soqquadro
Presenta
Ma… donne
DURATA: dal 29 ottobre all’8 novembre 2011
INAUGURAZIONE: sabato 29 ottobre ore 18.30
ORARI: dal lunedì al venerdì h. 09.00-19.00; sabato h. 9.00-13.00
LUOGO: Casa Internazionale delle Donne, via della Lungara, 19 Roma (zona Trastevere)
CURATRICE: Michela Melis, Marina Zatta
INFO: www.casainternazionaledelledonne.org
soqquadro@interfree.it www.soqquadro.eu
La Casa Internazionale delle Donne è un luogo storico del femminismo romano, è posta in un magnifico palazzo rinascimentale ed è provvista di spazi per conferenze e riunioni, bar, ristorante, negozio equo solidale, foresteria e la sala Atelier progettata come sala espositiva. Vista la varietà dei servizi questo spazio ha una sua ampia frequentazione quotidiana.
In questo luogo Soqquadro espone la mostra collettiva Ma… donne curata da Michela Melis e Marina Zatta.
Ma … Donne è un’esposizione interamente dedicata alla femminilità. Le differenze di genere nelle espressioni artistiche sono marginali, esistono molte più ampie differenze tra artisti bravi e artisti mediocri, tra intellettuali capaci di un pensiero forte e altri capaci di dire solo banalità, piuttosto che tra generi sessuali. Ritengo sia interessante esplorare come uomini e donne affrontino il tema della femminilità, perché probabilmente si scardineranno i luoghi comuni sulla visione che hanno gli uomini delle donne e che le donne hanno delle altre donne. Soqquadro ha quindi deciso di dare voce agli artisti che vogliono raccontare la propria idea del femminile, inteso non come svenevole languore o leziosa sensualità, ma come potenza arcaica e, perché no, anche come sessualità carnale.