CERAMIC: Black & White
Mostra collettiva di Arte Ceramica contemporanea
dal 09/04/2013 al 26/04/2013
Milano (MI)
CERAMIC: BLACK&WHITE
Sculture in ceramica di: Eri Dewa, Guido De Zan, Annalisa Guerri, Rita Miranda,
Simone Negri, Jasmine Pignatelli, Zsolt Jozsef Simon
OPENING: Martedì 9 aprile 2013 – fino alle ore 21.00
APERTURA: 9 – 26 aprile 2013
ORARI: durante il Fuori Salone (9 – 14 aprile) tutti i giorni 10 – 18
Dal 15 al 26 aprile dal lunedì al venerdì, 10 – 12.30 / 14 – 18 | sabato su appuntamento
RBcontemporary presenta dal 9 al 26 aprile 2013 in Foro Buonaparte 46 a Milano, la
mostra di ceramica contemporanea CERAMIC: BLACK&WHITE in contemporanea al Fuori
Salone 2013 e prendendo parte al Brera Design District.
La mostra è una collettiva di artisti italiani e stranieri che con la ceramica e la porcellana
sottolineando le suggestioni del bianco e del nero come non colori, come caratteri essenziali
che lasciano che sia la forma a dominare, la materia stessa si fa protagonista nella sua
purezza, imponendosi per la sua delicatezza o per la propria fisicità.
Ceramiche scure ad accoglierci in una sorta di Wunderkammer moderna, sono quelle di Rita
Miranda. L’antica tecnica Raku è applicata a forme di estrema modernità, geometrie che
sfidano la resistenza fisica del materiale. La natura è solo il punto di partenza per sviluppare
forme nuove, quasi astratte, raggiungendo una sintesi minimale carica di esperienza.
Forme che rifiutano la tentazione del naturalistico, del figurativo e del realistico sono invece le
sculture di Jasmine Pignatelli. Semi, come forme celate, che sviluppano un linguaggio
plastico a partire dagli elementi primari fondanti, portatori di energia creativa.
La materia è anche il punto di partenza della ricerca di Simone Negri, personale indagine
sullo spazio, sulle connessioni tra pieni e vuoti. Volumi come incontri tra linee rette e morbide
curve. Grande fascino è dato anche dalla tecnica di cottura per affumicamento. Un
annerimento della ceramica che lascia all’energia sviluppata durante la combustione un
margine di casualità e incognita.
Tra i bianchi colpiscono le costruzioni impalpabili dell’artista giapponese Eri Dewa, che
giocando con la porcellana come fosse carta, crea forme di richiamo vegetale, delicate e
leggere che veicolano la tradizione nipponica al contemporaneo.
Anche Annalisa Guerri sembra sfidare la materia portandola al suo limite estremo:
porcellane sottilissime, forme frastagliate che si impongono nello spazio creando nuovi
equilibri.
Ispirazione comune alla natura anche nelle opere dell’ungherese Zsolt J. Simon: forme
azzardate e sottili, esterni tentacolari con sporgenze appuntite e acrobatiche, interni levigati e
morbidi, in un contrasto quasi maschile/femminile.
Più geometriche ed essenziali le sculture di Guido De Zan, caratterizzate più dalla luce che
dalla forma, sculture come apparizioni più che presenze. Centrale è il processo di
dematerializzazione della forma, il dipanarsi del segno-gesto primario diventa determinante
per la forma stessa.
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