Giorgio Celiberti: SEGNI ANTROPOMORFI

Giorgio Celiberti all'Isola della Certosa  dal 17/05/2013 al 31/05/2013

  Venezia (VE)


Giorgio Celiberti: SEGNI ANTROPOMORFI Si svolgerà dal 17 al 31 maggio 2013 la mostra tributo su Giorgio Celiberti dal titolo "Segni Antropomorfi" curata da Gabriele Romeo e promossa in collaborazione con Gloria Rogliani dell'Associazione Regatanti. Oltre 22 le opere del maestro friulano, tra sculture ed affreschi, esposte nella location "Casa dell'Ortolano" all'Isola della Certosa (Venezia), grazie alla particolare sensibilità di Alberto Sonino (Vento di Venezia). La mostra di Venezia vede un inedito Celiberti mostrarsi in tutta la sua semplice "morfologia del segno". Segni Antropomorfi, rientra in un attento percorso di indagine e di ricerca, nel quale lo spettatore così come gli altri artisti che gli rendono omaggio nel piano inferiore, hanno modo di comprenderne la sua ricerca evolutiva, un percorso artistico che va oltre il celeberrimo ciclo di Terezin. Ancora una volta il "Progetto dall'uomo al territorio" della pluricampionessa del remo Gloria Rogliani, vede la valorizzazione delle isole e della laguna di Venezia, per riscoprirne e valorizzare i tesori nascosti, uno di questi la "Certosa".
Alla mostra della Certosa, seguirà dal 1 giugno al 22 settembre 2013 un'importante antologica a Villa Manin di Passariano (Codroipo) Udine, dal titolo Giorgio Celiberti - Diario (1947-2013), a cura dell'architetto Pietro Bravin, con contributi in catalogo di Massimo Recalcati, Eliana Bevilacqua, Katia Francesca Onofrio e Chiara de Santi. Il percorso espositivo, antologico, mette in risalto l’itinerario mentale di Giorgio Celiberti, un uomo che ha fatto dell’arte l’essenza della propria vita. Le tempere, gli oli, gli affreschi, i vetri, le sculture, i colori, i suoni, le parole inanimate prendono forma, diventano poesia e nella loro unicità dialogano con lo spettatore che vorrà intraprendere il cammino per la conoscenza dell’artista. Il romanzo dell’arte plasmato nell’arco di quasi settant’anni è qui narrato in cinque fasi attraverso trecento esperienze nella quasi totalità inedite, vissute tra il 1947 e il 2013. Gli esordi, il periodo romano, Terezin, l’affresco e l’interesse archeologico, la scultura si dipanano lungo un percorso ove opere e ambienti si integrano perfettamente. Il percorso espositivo si sviluppa a partire dalla giovinezza in cui la produzione è caratterizzata da una tavolozza accesa e squillante, influenzata dalle suggestioni dei suoi soggiorni a Venezia, Parigi, Bruxelles, Londra e Sud America.


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