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“LA MEMORIA DELLA MATERIA”
L’artista quando interviene sulla materia è tentato dalla perfezione della natura che, nel suo mutare, riesce sempre a trovare degli straordinari equilibri, presenti ai nostri occhi come un insieme di forme.
La forma ha un senso preciso, ma è anche collegata in modo indissolubile alla nominazione: un albero è un albero e non puo’ essere niente altro. Così, quando parliamo di ‘albero’, noi abbiamo in mente, pur nella varietà delle tipologie, una forma che rappresenta un albero.
L’artista non vive però in uno spazio asettico: si contamina continuamente con la vita: l’esperienza, i sentimenti, le idee, il mutare dei contesti civili, sociali, culturali.
Questo insieme di percezioni rappresenta il ‘vissuto personale’, che assume caratterizzazioni che variano da individuo ad individuo.
Così, quando l’artista si appresta a dare una forma alla materia finisce inevitabilmente per trasmettere alla stessa, più o meno consciamente, tanti piccoli frammenti della sua esistenza. Cioè la sua memoria.
Eva non manca mai di riservare sorprese a quanti seguono il suo lavoro che, pur vincolato ad una cultura di pretta marca mitteleuropea (è di origini ceche) sa far proprio in modo organico numerosi spunti dell’arte occidentale, abbinando nella sua opera un linguaggio moderno a motivazioni che hanno le proprie radici nel passato.
Artista di grande trasparenza intellettuale, la Hodinovà ha impresso alle sue opere una profonda testimonianza delle sue emozioni. Le sue ceramiche, spesso così raffinate e ricche di intuizioni, non rappresentano solo un punto di arrivo sotto il profilo tecnico, ma hanno anche la capacità di imprimere alla materia una incisiva forza vitale.
Una forza che deriva dalla consapevolezza delle sue origini culturali, che testimonia gioie e difficoltà dell’esistenza, che sa aprirsi all’immaginario ed alla fantasia. Un alfabeto universale che sa parlare attraverso il cuore.

Ettore Ceriani

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