Interloqui Sinergici
tra Sol Levante e Luna Ponente
dal 26/03/2015 al 30/04/2015
Arezzo (AR)
Per me è un piacere mettere a disposizione il Loggiato del palazzo Comunale per una nuova iniziativa artistica, proseguendo una tradizione avviata dalla Presidenza del Consiglio comunale ormai da alcuni anni. I cittadini possono così conoscere un bellissimo spazio di questo storico edificio, luogo ideale dove poter comprendere come la dimensione creativa sia momento d’incontro e di confronto che supera confini e barriere. Lo scopriamo anche nelle opere del giapponese Tetsuji Endo e dell’italiano Massimo Triolo, grazie alla mostra d’arte figurativa “Interloqui Sinergici tra Sol Levante e Luna Ponente” curata da Rita Carioti con raffinata passione artistica.
Luciano Ralli
Presidente del Consiglio Comunale di Arezzo
In questa epoca di globalizzazione, è sempre più frequente osservare come variegati popoli di differente provenienza, estrazione culturale, e tradizioni, si trovino a conoscersi confrontarsi e condividere insieme costruttive esperienze di vita. Gli artisti di questa mostra, il giaponese Tetsuji Endo e l’italiano Massimo Triolo ne sono uno speciale esempio.
E’ interessante notare che pur avendo radici spazialmente così distanti, e formazioni culturali così differenti, nell’arte che li accomuna, quella figurativa, che ognuno ha separatamente coltivato nel corso del tempo, nell’attimo del loro incontro si siano trovati sinergicamente così vicini.
Nonostante le personali opposte visioni rappresentative, talvolta le loro opere si rivelano affini non soltanto nella forma espressiva ma anche nei rispettivi contenuti.
Pur essendo il personale tratto stilistico differente per carattere, minuzioso elegante e morbido ma deciso quello di Tetsuji, dettagliato forte contrastato e incisivo quello di Massimo, alcuni dei soggetti da entrambe raffigurati hanno una inaspettata comune intenzionalità creativa, introspettiva, poetica, onirica lirica e narrativa.
Da ciò ne scaturisce una insolita spontanea induzione degli artisti a realizzare sullo stesso foglio una significativa opera a quattro mani. Tal gesto, dettato dall’intrinseco amore per l’Arte, nell’arte dell’Incontro, non diviene in essere solo un originale e condiviso atto creativo, ma solca e lascia indelebile traccia di una ulteriore originale e squisita umana rivelazione, che va oltre qualsiasi astruso preconcetto e supera, con l’anima e il cuore, anche la più effimera barriera.
Rita Carioti
Curatrice della mostra