Lettori di terra
Personale di Miro Gianola
dal 11/12/2016 al 13/01/2017
Biblioteca Benedetto Croce Via Caduti per la Patria 71 Pollone (BI)
La mostra “Lettori di terra” di Miro Gianola è ospitata presso la Biblioteca Benedetto Croce di Pollone, una delle più interessanti e intelligenti architetture biellesi dedicate alla cultura.
La mostra è il secondo appuntamento espositivo di “Città di Terre. Ronco e il Biellese per la ceramica”.
Gianola vive e lavora a Castellamonte, comune della provincia di Torino famoso in tutto il mondo per la produzione di bellissime stufe in ceramica.
Stimato pittore e acquerellista, rivolge la sua attenzione alla natura e all’ambiente urbano che lo circonda. Dipinge paesaggi malinconici, fabbriche dalle alte ciminiere non più fumanti, tralicci, piume, animali e altri elementi della natura che assumono significati simbolici nella sua personale narrazione del mondo.
Alterna alla pittura una ricca e importante produzione di sculture in monocottura, esposte in Italia e all’estero. Forme “organiche” che Enzo Biffi Gentili definirà «monumentali forme prepuziali nerastre e violacee […] dure come il marmo di alcuni torsi e “cobra” di Arp».
“Lettori di terra” presenta la sua più recente ricerca plastica, ispirata secondo Luisa Perlo allo “Street-Style”. Queste ultime rappresentano esili figure umane immerse nella loro quotidianità. Volti e corpi che Gianola incontra dal vivo per le strade della sua città. Modelli a loro insaputa, mai in posa per l’artista, il quale poi ne fissa il ricordo nell’argilla.
Gianola ne esalta le caratteristiche fisiche, le movenze e i tratti distintivi, nel tentativo di rimarcare quella diversità che ci rende tutti esseri unici. Nessuno uguale all’altro.
Nella biblioteca di Pollone Gianola colloca un pacifico e silente esercito di terra. Moderni e dinoccolati kouroi vestiti di falso pudore. Giovani bibliofili. Lettori bulimici e accumulatori seriali di libri. Coltivano il silenzio e la solitudine. Diventano compagni perfetti per chi, in una biblioteca, desidera poche distrazioni dalle proprie letture.
Miro Gianola è un raffinato ammiratore di Lorenzo Delleani, con il quale condivide il gusto per le dense pennellate e l’attenta ricerca della luce.
Come omaggio al pittore di Pollone, l’artista canavesano espone, oltre alle sculture, alcuni dei suoi dipinti.
La mostra sarà aperta sino al 13 gennaio 2017, da lunedì a venerdì dalle 14.00 alle 17.00, mercoledì dalle 14.00 alle 18.00. L’ingresso è libero e accessibile a tutti. Per ogni ulteriore informazione è possibile contattare la biblioteca Benedetto Croce di Pollone al numero 015610160 o scrivere a: biblioteca.pollone@ptb.provincia.biella.it – cittaditerre@gmail.com
Miro Gianola
Miro Gianola, pittore e scultore, nasce a Castellamonte nel 1939.
È per lui determinante, durante il periodo di formazione, l’incontro con Adolfo Merlone, accanto al quale lavora il grès presso l’industria di refrattari Saccer dei fratelli Casari a Castellamonte.
I “grandi animali” dotati di una forte energia espressiva, verranno presentati alla Galleria del Ponte Vecchio ad Ivrea (1966). Nella variante di “vasi zoomorfi” raggiungeranno ancora Vallauris, a cura di Enzo Biffi Gentili. In realtà l’esordio espositivo è già avvenuto, fin dal 1961, nel clima olivettiano di Comunità. Costante è la sua partecipazione alla mostra della ceramica di Castellamonte.
Nel campo della pittura, oltre all’appartenenza alla scuderia della torinese Viotti di Pippo Russo, il successo gli arride nel 1980 con l’esposizione antologica presso la Regione Piemonte a Torino, con il ciclo dei “grandi meli” visitati da una piuma surreale. Le opere di tale periodo sono state presentate anche all’estero, specialmente in Germania.
I suoi acquerelli (premiati a Verbania, Urbino e Fabriano) sono rapide notazioni di paesaggio, soprattutto dell’Orco, sia calmo che inquieto. La registrazione dell’alluvione, per volontà di Guido Novaria, è stata esposta alla Torre Ferranda (2003).
Il ritorno alla ceramica ha previsto, accanto alle figure in terracotta, ispirate secondo Luisa Perlo allo “Street-Style”, la modellazione di grandi sculture fittili, collocate nelle piazze di Canavese, a Ivrea (l’aranciere) e a Bollengo (monumento a Giuseppe Saragat).