Questo è il mio corpo
Il mio corpo
dal 10/08/2008 al 13/08/2008
Pisticci (MT)
Creativita' e Sensibilita'
Guardando le opere di Claudia d'Anna siamo come sovrastati, pervasi in tutti i nostri sensi e consapevoli che ci troviamo di fronte ad una artista poliedrica e di eclettica creativita'.
Claudia D'Anna pone al centro delle sue opere la metamorfosi, la forza espressiva della fisicita' del corpo.
L'artista abbandona i suoi psicologismi privati e attraverso la rappresentazione del proprio corpo procede ad una mutazione. Un processo biologico che porta ad una trasformazione in "qualcos' altro e non in qualcun altro", a distinguere una mera imitazione, dal raggiungimento della pura verita' attraverso "emozioni e organi".
Attraverso i suoi "lavori come istallazioni" l'artista mette a nudo parti di se che non emergerebbero da un approccio psicologico.
Infinito, ignoto, vuoto, bellezza, sofferenza, amore, amore proibito, vita, questi e forse tanti altri sono i temi che si intrecciano e si dipanano nelle opere di D'Anna.
Espressione di una idea che e' propria di un'artista che non pone limiti , confini ma soglie, passaggi, relazioni.
La materia è corpo, il corpo è il soggetto, il soggetto torna alla materia.
Cataldo Coltella
Pensieri, emozioni, movimenti
Claudia D’Anna in questo progetto è autrice e protagonista alquanto singolare di una mostra creata ex novo per il Lucania Film Festival 2008.
Con il corpo, soggetto delle opere , l’artista inizia un percorso psicologico-creativo ed erotico che ha come obiettivo l’evoluzione dell’anima. Il fruitore entra nelle opere, penetra negli organi, si purifica, per dar vita a qualcosa di nuovo, senza condizioni, regole, ma pensieri, sensazioni, emozioni e movimenti.
Da qui traspare una personalità artistica che sperimenta, osa e si esprime con linguaggi diversi che stimolano l’osservatore.
Passionale, enigmatica e vera nello stesso tempo, forte nei messaggi, nei colori, comunica con le forme e il disegno, una ricerca interiore spesso mutevole, sia artisticamente che emotivamente; un’arte alquanto soggettiva che distingue l’ artista, ambiziosa, dotata di ingegno ed espressività, ottimi elementi per un lavoro futuro sicuramente notevole.
Adele Pel azza
La mostra è la riproduzione del mio corpo: ricostruzione delle mie funzioni vitali e implicitamente mentali. Lo spettatore, attraversando la mostra, viene ingerito, entra nel mio interno, si muove tra i miei organi, le mie vene e le mie arterie.
Il fruitore entra dalla bocca per nutrirmi ed esce dal retto per purificarmi: un anticorpo al mio deperimento.
Tutto si conclude nel momento in cui l’opera viene attraversata.
I suoni, le tele, i filamenti riflettono una condizione comune a tutti gli individui, un aspetto spietato, corrotto ma anche sofferto che spesso viene taciuto.
Chi attraversa il mio corpo lascia inevitabilmente qualcosa di sé:
La mostra si propone così, come metafora della vita, della morte, della carne.
Claudia D’Anna