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Le opere proposte per la mostra spagnola sono state realizzate nel corso di diversi anni e hanno come tema conduttore l’eros, inteso come carattere perturbante evocato dalla profondità del mito.
Amore e Morte quasi si confondono in questi quadri che mostrano donne in solitudine o in preda a furia; altre volte vittime di azioni violente.
Figure dell’inconscio collettivo, come Lilith e Ophelia, ricorrono più volte nei dipinti ed evidenziano due aspetti della tematica: la parte fortemente vitalistica e oppositiva dell’essere femminile, e la parte di estrema passione che può comportare l’annichilimento.
Alcuni quadri (come le Menadi) ritraggono donne in uno stato di possessione dionisiaca.
Altri rappresentano il culmine di un momento emotivo che fa intuire una tensione nel rapporto tra l’uomo e la donna, nel quale però, il primo, non compare nella scena.
Lilith è il simbolo ancestrale della femmina indomabile e selvaggia che ritroveremo sotto altri nomi nella narrazione mitologica. Ophelia è l’espressione dell’amore disilluso, causa di un tragico
epilogo.
Vincenzo Sorrentino

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