Fukushima is my name...is your name
Mostra fotografica di Alessandro Niccolai
dal 22/09/2018 al 07/10/2018
Sale Affrescate Piazza del Duomo Pistoia (PT)
Il 22 di settembre 2018 alle 17, presso le Sale affrescate del Comune di Pistoia si aprirà un'esibizione di opere di Alessandro Niccolai (sempre in viaggio tra oriente ed occidente, e per l’occasione presente all’inaugurazione) e di xilografie giapponesi.
La mostra di Niccolai, professionista noto per riproduzioni d’arte e reportage, e artista che ha esposto a Tokyo come al Carrousel de Louvre di Parigi, al Museo del Novecento a Firenze come al Mart di Rovereto, vedrà proposto un lavoro realizzato a Fukushima dopo il disastro alla centrale nucleare, intitolato appunto "Fukushima is my name..is your name". "Un personale percorso compiuto attraverso alcuni dei luoghi colpiti dal disastro occorso alla centrale di Fukushima, come Naraha-machi, Namie-machi, e Tamura-machi, dove ho annotato, con le mie foto, alcune impressioni di ciò che è nient'altro se non un debole riflesso di sentimentimai correttamente rappresentabili. Nessuna immagine di sofferenza, dunque. Nessuna accusa grossolana. Nessun giudizio a posteriori. Solo l'attestazione discreta di un'illusoria normalità, la consapevolezza dell'estrema determinazione e dignità di un popolo, e la volontà di far propria un'esperienza drammaticamente inimmaginabile e, nonostante ciò, a tratti, inneggiante alla vita".
L’esposizione di stampe invece costituirà un affascinante viaggio in Giappone tra la fine del XVIII e l'inizio del XIX secolo, durante il periodo Edo (1600-1858), e porterà alla visione del pubblico i capolavori provenienti da 2 importanti collezioni private. Le stampe di Utamaro e Hokusai non potranno che porsi come immagini accattivanti del Giappone di un tempo che fu. Le opere delle 2 collezioni sono conservate in condizioni molto buone, nonostante il passare del tempo e la fragilità dei materiali. Un grande numero di opere di artisti europei e americani di epoca impressionista e post-impressionista furono influenzati dalla stampa giapponese... penso a di Mary Cassatt, Edgar Degas, Edouard Manet, Henri de Toulouse-Lautrec, Vincent van Gogh, e James Abbott McNeill Whistler. Gli artisti collezionavano stampe giapponesi e spesso producevano la propria opera grafica che, per composizione, colori e immagini, prendeva direttamente in prestito l'estetica giapponese. E’ noto l'omaggio di Henri Rivière a Hokusai (Trentasei vedute della Torre Eiffel, del 1902), così come il lavoro di artisti americani come Arthur Wesley Dow e Helen Hyde, che si sono recati in Giappone per migliorare la loro conoscenza della xilografia del colore giapponese. Supporto per la realizzazione di questa mostra è stato fornito da Legambiente Pistoia.