Unodueuno
Mostra d'arte contemporanea
dal 02/02/2019 al 17/03/2019
Galleria del Monte Piazza Sansovino, 3 Fano (PU)
unodueuno
La mostra dei due artisti Gian Luca Proietti e Florindo Rilli nasce per amicizia, per affinità elettive, per sensibilità artistica, unita da curiosità condivise verso l’altro da sé, immagini e sguardi di vita e realtà oggettive che sono rimaste nel loro patrimonio poetico.
Rilli, è un fotografo che ama realizzare dei paesaggi architettonici del corpo, mentre Proietti predilige le installazioni, realizzate con dipinti, libri, suoni.
Il titolo è della mostra è unodueuno: nel piano inferiore, vi sono alcune fotografie in bianco e nero di Rilli (uno), nel piano terra, invece, entrambi gli artisti hanno lavorato insieme per generare opere inedite e uniche, (due), ed, infine, al piano primo, sono ospitati disegni ed installazioni di Proietti (uno).
Il soggetto principale delle opere di Rilli è il corpo attraverso il quale egli indaga i sentimenti universali della vita, caratterizzati da un’esplorazione interiore dell’esistenza, che l’artista persegue nel suo percorso creativo, rimanendo fedele alla poetica artistica fin dagli inizi. Le immagini hanno un tempo non ripetibile, in cui la distanza tra sogno, realtà, corpo e ambiente si uniscono in una eccezionale teatralità, dando vita a sembianze ancestrali, visionarie e immaginarie. Taglia i soggetti, i quali, attraverso il suo stile, dal carattere surreale, vengono rappresentati come un efficace mezzo di comunicazione e di espressione che permette di trasmettere al mondo esterno le proprie sensazioni. Volti, sguardi, gambe, dettagli di corpi, parlano un linguaggio proprio, che anticipa e trascende l’espressione verbale, collocati spesso in ambienti asettici, silenti ed astratti. Le immagini vengono pensate dall’artista come un viaggio sentimentale dall’estetica curata, attraverso una costante attenzione alla composizione, alle proporzioni, alla luce, alla posa, all’espressività. Attraverso le fotografie, in bianco e nero, quanto mai attuali, realizzate in contesti senza tempo, l’artista si avvicina ai luoghi e alle persone, unendo una visione del mondo con particolare attenzione alla composizione del corpo ed alle sue proporzioni.
Alcune immagini di Rilli sono state dipinte da Proietti, il quale usa solo due colori a lui più affini: il nero e il rosso.
L’intervento pittorico è di tipo astratto, con segni grafici eleganti e raffinati, dal contrasto cromatico acceso, che andranno ad esaltare alcune parti delle immagini pensate da Rilli. Il risultato è un’opera pittorico-fotografica dettata dall’improvvisazione, dall’istinto, dall’immediatezza del momento, generando un intreccio di colori e di segni, che mettono in evidenza alcuni tratti principali del soggetto, così da farli assomigliare ad un disegno. Questo tipo di operazione è unica ed irripetibile, proprio perché realizzata in un momento creativo istintivo, e non da una espressione mediata dalla mente; l’artista trascende la mera rappresentazione del reale.
Proietti realizza anche delle installazioni basate sul luogo, sugli spazi, su oggetti ed elementi presenti, dove l’idea, il messaggio, diventa la vera opera d’arte, traducendola in un concetto. Tutto viene sapientemente costruito, per sollecitare il fruitore, il quale si trova inconsapevolmente ad interagire con un ambiente modificato dall’artista.
La sua è un’arte strettamente personale dettata dall’immediatezza del momento, da un proprio stato d’animo, traducendola in qualcosa di veramente intimo, dove il vero creatore è l’inconscio.
La mostra, pur rappresentando tre arti fra di loro diverse, come la fotografia, la pittura e l’installazione, è unita da un unico filo conduttore: la grande professionalità dei due artisti, unita da una continua ricerca ed impegno verso l’arte contemporanea costantemente in movimento, dove l’espressività, la creatività emozionale, lo sguardo, la poesia sono gli ingredienti utili per cambiare il modo di osservare e di pensare la realtà.
Il grande fotografo Lewis Carroll disse che l’immaginazione è l’unica arma nella guerra contro la realtà.
Paola Gennari