45°49’0”N-8°50’0”E Giuliano Ravazzini
Seed Invasion a Varese
dal 22/02/2009 al 22/06/2009
Varese (VA)
Seed Invasion 45°49’0”N-8°50’0”E – Giardini di Palazzo Estense - Varese 22/02/2009-22/06/2009.
Ancora una Invasione di semi! E’ la città lombarda di Varese che ospita ai giardini di Palazzo Estense questa Seed Invasion. L’artista modenese Giuliano Ravazzini (Sassuolo 1960) e il Duca Francesco d’Este (Modena 1953) invaderanno il territorio, l’obiettivo è tenere sotto scacco per alcuni mesi i giardini del palazzo già di proprietà degli Estensi. L’artista con l’aiuto del Duca il giorno X sistemerà a dimora due kg. di semi della varietà miscuglio di cicorie.
È così che Ravazzini ha concepito la sua opera in terra lombarda. Non è una mostra, costituita da più opere collocate in un contesto, non è una installazione, pensata per questo luogo. Ma è una azione che in un prossimo futuro si manifesterà, modificando l’estetica di questo prestigioso giardino.
Giuliano Ravazzini non ha pensato questa azione esclusivamente per questo luogo, poiché è la sua modalità di intervenire nella natura; l’artista diventa artefice e come un brezza marina porta con sé i semi che poi germoglieranno. Essi agiscono direttamente sul paesaggio, modificandone l’aspetto. L’azione prevede la crescita, la trasformazione e l’obsolescenza dell’opera prevista dall’artista e affidata all’azione degli agenti naturali. Ravazzini insiste da tempo su questo progetto ripetendo le semine che instancabilmente porta nei luoghi più disparati. Il significato profondo, infatti, non sta nel prodotto artistico che si manifesta per il suo carattere effimero e fatalmente transitorio, ma nell’urgente desiderio di modificare il paesaggio, di riattivare la relazione tra l’uomo e la natura, lungi da un qualsiasi processo di astrazione intellettuale, assecondando piuttosto una reale esigenza che accompagna l’uomo findalla preistoria.
Durante tutto il periodo della mostra, le persone che desiderano strumenti o spiegazioni per entrare in sintonia con l’evento, potranno rivolgersi a mediatori culturali che forniranno delle semplici chiavi per aprire il mistero dell’opera, e favorire un’empatia con l’installazione.
Ilario Baudanza