Hutong
l' altro volto di Pechino
dal 05/04/2009 al 19/04/2009
Genova (GE)
Visitando Pechino, dimenticando volontariamente la mappa nello zaino, lasciandosi alle spalle i nuovissimi grattacieli, i faraonici siti olimpici e le tentacolari strade a sei corsie, dimenticando l’affascinate e grandiosa città proibita affacciata sulla infinita piazza Tiananmen, si può fare un salto indietro nel tempo nella Cina delle tradizioni e dei costumi di un tempo, precedenti al boom economico che ha rapidamente trasformato il paese e la sua capitale.
Facendosi attrarre da suoni e odori a noi per lo più sconosciuti possiamo volontariamente perderci e farci inghiottire dagli hutong, gli antichi stretti vicoli della città imperiale che si intrecciano formando un labirinto di siheyuang: case a un solo piano, storiche abitazioni che si affacciano su di un cortile interno.
Negli hutong vive circa un quarto degli abitanti di Pechino intenti a svolgere tutte quelle azioni impregnate e guidate da tradizioni antiche che nella città moderna non trovano più spazio, in questi vicoli si possono trovare cinesi di ogni età indaffarati a pedalare, vendere, contrattare, mangiare, cucinare, pregare, chiacchierare, giocare….
L’urbanizzazione pesante, la necessità di infrastrutture efficienti stanno facendo a brandelli queste antiche aree del centro.
Nonostante il governo, sotto le pressioni di organizzazioni locali e internazionali, sia corso ai ripari dichiarando gli hutong del centro aree architettoniche protette, le case basse e i cortili vengono impietosamente abbattuti e sostituiti da complessi residenziali, centri commerciali e strade a scorrimento veloce.
Questo reportage fotografico vuole fissare quei volti e quelle azioni svolte per strada, nei templi e nei mercati, che trovano ancora spazio in questi vicoli non contaminati dalla modernità che incombe appena dietro ad un muro di mattoni grigi.