OMAGGIO A KAZUO YAGI
Personale di MIRCO DENICOLO'
dal 06/06/2009 al 02/07/2009
Faenza (RA) (RA)
Omaggio a Kazuo Yagi: un riconoscimento.
Avevo 21 anni (1983) quando incontrai, non Kazuo Yagi, ma un catalogo della sua opera nella biblioteca dello studio di Emidio Galassi. Io avevo appena terminato i miei studi e quello era il mio primo lavoro: assistente. Qualche anno dopo un amico, Kazutero Osako, riuscì a farmi avere lo stesso catalogo: non credo che ne esistano molti esemplari in Italia. Le opere riprodotte in quelle pagine! Erano tutte belle, tutte importanti, tutte intelligenti e poetiche. Credo che il mio gusto di allora e di adesso fosse e sia consonante con le sculture e gli oggetti di Yagi, tanto che non sono mai riuscito a dimenticarlo. Ogni tanto, tuttora, sulla carta o sulla terra, qualche silenzio, qualche vuoto, qualche segno viene alla luce ed io mi dico: ecco, questo riflette quello che di Yagi ho visto a pagina 40 o 98.
Sono convinto che si debba onorare i propri maestri, anche se non si è degni, anche se non li si è mai conosciuti; credo si debba affermare: io sono figlio di molti padri, molti hanno posto un sigillo nei miei gesti, nel mio modo di accogliere il mondo attorno a me.
Nel catalogo, l’opera 76 (Vessel with Iron-glaze Pattern , 1969-70 , 21.3x21.3x21.3) è quella che intendo omaggiare nelle “13 Case” che presento in questa piccola mostra.
Non sono un gigante, sono un artista di provincia, uno che raccoglie pezzi d’oro dalle nostre piccole vite quotidiane; pure sono certo, anche nel gettare un ponte di riconoscenza verso l’anima e il lavoro di un maestro mai incontrato, di rendere più bello il Creato. Questo pensiero mi rende più facile affrontare la vita.
Mirco Denicolò – Faenza, maggio 2009.