Prendi il mio cuore
La mostra milanese di Ando Kacziba
dal 08/03/2022 al 25/03/2022
Galleria Raffaella De Chirico Arte Contemporanea Via Carlo Fsrini 2 20154 (MI)
Raffaella De Chirico Arte Contemporanea
MILANO, Via Farini, 2
ANDI KACZIBA
Prendi il mio cuore
a cura di Raffaella De Chirico
8-25 marzo, 2022
Opening, martedì 8 marzo, 2022 dalle 15h00 alle 21h00
Press preview e incontro con l’artista, lunedì 7 marzo, 2022
dalle 13h00 alle 19h00
Prendi il mio cuore. Ma anche il mio fegato, i miei reni; prendi i miei organi, a
condizione che abbiano ancora un valore, beninteso. Mutuato dalla celebre poesia di
Saffo, Prendi il mio cuore e portalo lontano, l’artista ungherese Andi Kacziba (1974)
invita provocatoriamente dall’8 marzo, Festa della Donna, al 25 alla Galleria Raffaella
De Chirico Arte Contemporanea in via Farini, 2 di Milano ad appropriarsi dei suoi
organi vitali. Cosa può offrire alla società una donna che alla sogliaambito nel quale non è stata comunque raggiunta una parità di genere; le donne
guadagnano meno dei loro colleghi maschi e la probabilità che (anche senza figli)
ottengano incarichi meglio retribuiti, è comunque inferiore del 30% rispetto agli uomini.
Cosa accade dunque se una donna non è riuscita o non desidera affermarsi almeno
professionalmente? Andi Kacziba ha realizzato una serie di polaroid in cui l’artista offre
se stessa e i propri organi al visitatore come azione/gesto sacrale. Gli organi
rappresentati sulle polaroid si concretizzano nel percorso della mostra, assumendo
forme tridimensionali di seducenti sculture, realizzate con ceramiche e corde.
La mostra curata da Raffaella De Chirico si apre e si conclude con uno zerbino situato
all’ingresso della galleria, sul quale Kacziba ha impresso la propria immagine supina:
l’artista verrà dunque calpestata dai visitatori, atto performativo e metafora di
un’azione piuttosto comune. È una donna zerbino è la definizione con cui si indica una
donna che permette al prossimo, spesso di sesso maschile, di farle del male, di
schiacciarne la personalità e la sensibilità, di calpestarne appunto, la dignità. dei cinquant’anni
ha compiuto delle scelte non convenzionali e non completamente accettate dalla
società?
Superato parzialmente lo stigma della mancata maternità (si stima che il 22,5% delle
donne italiane nate a fine anni Settanta concluderanno il ciclo riproduttivo senza figli),
la richiesta è quella dell’affermazione personale attraverso la carriera ed il lavoro,