OSSERVATORIO#1 [VOL.2] - GIANNI MORETTI
a cura di Alberto Zanchetta
dal 12/09/2009 al 04/10/2009
Vicenza (VI)
SISTEMI DI CONTEMPORANEO è un progetto culturale dedicato all’arte contemporanea promosso e organizzato dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Vicenza che intende coinvolgere i parchi, le piazze, le vie e gli edifici della città.
Nell’ambito dei SISTEMI DI CONTEMPORANEO si inserisce la programmazione di EPIDE®MIE, rassegna curata da Alberto Zanchetta che presenta il progetto OSSERVATORIO.
In attesa della riapertura della Basilica e del Salone Grande, un segnale “di lavori in corsi” arriva dall’interno dello stesso edificio. Nel loggiato saranno infatti allestite otto vetrine, come fossero le bacheche di un piccolo museo sotto vetro. Si tratta di una sorta di esposizione en petit che sarà propedeutica ai futuri eventi e alle grandi rassegne che si realizzeranno nella Basilica. La rassegna prevede due location: la prima, OSSERVATORIO#1, è dedicata ad una ricognizione sulla pittura e sul disegno; la seconda, OSSERVATORIO#2, è dedicata alla scultura e all’installazione. La programmazione dei due spazi si svolgerà in parallelo e ospiterà durante tutto l’arco dell’anno otto mini-personali, ognuna delle quali è legata al tema dell’ibridazione..
GIANNI MORETTI
12 settembre – 4 ottobre 2009
La rassegna “Osservatorio#1” prosegue con il progetto Poena cullei di Gianni Moretti, incentrato sulla pena inflitta ai parricidi in epoca romana. Come spiega l’artista, «a seguito della condanna, il parricida veniva chiuso in un sacco impermeabile – il culleo – insieme ad una vipera, un cane, un gallo e una scimmia, dopodiché veniva trasportato lungo le strade di Roma su un carro trainato da un bue e qui gettato nel Tevere, dove il più delle volte arrivava già morto».
La mostra è concepita come un unico lavoro che si dipana attraverso le sei vetrine della Basilica Palladiana e comprende numerosi monotipi che sembrano inseguirsi l’uno l’altro, in una corsa sempre a rischio di caduta ma anche di recupero della forma e della sua compattezza. L’artista ha così deciso di concentrarsi sull'elemento della circolarità (la circolarità sociale interrotta dal parricida che distrugge un equilibrio sottile, e che la pena del sacco si impone di ristabilire, almeno su un piano simbolico) che viene rappresentata per mezzo di una linea che non è retta ma visibilmente ondulata.
Negli ultimi anni la ricerca di Moretti si sta sviluppando verso l'investigazione del disegno come processo di tassidermia e di sedimentazione, processo che si evolve verso il suo stesso smantellamento perché il disegno viene eliso, ritagliato e sfilato in modo tale da creare un gioco di pieni e di vuoti, contiguità che è anche un tentativo di assimilare la scultura alla pittura. Le immagini degli animali acquistano consistenza, muovono lo spazio e obbligano lo sguardo a vagare tra le sagome in negativo e quelle in positivo, creando un effetto di luci e ombre, di presenze e assenze che si sfibrano, si confondono, lasciando in sospeso il tema trattato. Il parricidio diventa quindi un alibi per investigare la forma e i materiali, oltre che per creare un bestiario personale che concentra la narrazione soltanto sul disegno e sulla “perdita di se stesso”.
Gianni Moretti è nato a Perugia nel 1978, vive e lavora a Milano.
Loggiato della Basilica Palladiana
orario continuato
info Assessorato alla Cultura
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