Il corpo fra parentesi.
robotizzato, disseminato, diffuso nelle reti
dal 16/03/2024 al 29/03/2024
Parentesi - Roma Smistamento Via Giuseppe Arimondi, 3 Roma (RM)
Il corpo fra parentesi.
robotizzato, disseminato, diffuso nelle reti
a cura di Carlo Settimio Battisti
testo di Carlo Settimio Battisti e Federico Sacco
dal 16 Marzo al 29 Marzo
Parentesi, Roma Smistamento ℅ TWM Factory
Via Giuseppe Arimondi, 3 – Roma
Mostra collettiva
Abraxass; BodySnatchers; Indiara Di Benedetto; Francesco Paolo Gassi; Mitikafe; BORA Murmure; Emma Scarafiotti
Opening
16 Marzo dalle 18.00 su prenotazione
lunedì, mercoledì, venerdì dalle 10:30 alle 18:30 su prenotazione
Sabato e domenica su appuntamento info@twmfactory.it
Ingresso Gratuito
Una mostra per indagare la metamorfosi del corpo nell'era digitale. Dal 16 al 29 Marzo 2024, Parentesi, Roma Smistamento, sarà scenario della mostra "Il corpo fra parentesi”. Carne, cavi e schermi per suscitare una riflessione sul concetto stesso di corporeità nell’era digitale. Il corpo umano, una volta solido e tangibile, si è trasformato in una entità virtualizzata, disseminata nelle reti e offerta in sacrificio al mondo digitale. L'esposizione promette di offrire uno sguardo sulle molteplici interazioni tra il corpo e la tecnologia. Lo spazio ospiterà le opere di Abraxass, BodySnatchers, Indiara Di Benedetto, Francesco Paolo Gassi, Mitikafe, BORA Murmure e Emma Scarafiotti. Il corpo fra parentesi è un'immersione nell'ossessione del doppio, del diverso ma simile, dei robot, delle identità mutanti, e dei corpi replicati. Attraverso i linguaggi di rappresentazione virtuale del corpo, gli artisti esplorano le nuove interpretazioni di umani-non umani, di iper umani generati dalle contaminazioni tra corpi e macchine, organi, tecniche, tecnologie e media. Una narrazione delle nuove estensioni dei nostri arti, dei device come prolungamenti delle reti neurali. Nel contesto dell'era post umana e del transumanesimo, la mostra evidenzia la metamorfosi del corpo umano, ora virtualizzato, ora assimilato all'insetto kafkiano, all'androide di Dick, al cyborg di Ballard e Haraway. Tuttavia, nonostante questa smaterializzazione, il corpo umano conserva la sua essenza biologica, mantenendo una relazione complessa con il mondo digitale. L'esposizione si propone di sfidare le nozioni convenzionali di corpo e mente, esplorando l'intersezione tra l'organico e il virtuale, la fragilità delle identità nell'era digitale, e le infinite repliche del nostro sé glitchato trasmesso attraverso le piattaforme e i dispositivi digitali.