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Sabato 17 aprile alle ore 17.30, nelle sale di Palazzo Samone a Cuneo (via Amedeo Rossi 4), si inaugura la mostra “Spose in guerra, racconti di matrimonio”, che vedrà protagoniste le donne cuneesi, fotografate da Paola Rivarossa nel corso dell’ultimo anno. La mostra, ideata e curata da Simonetta Bellotti, è organizzata dal Comune di Cuneo-Museo Casa Galimberti con la collaborazione della Regione Piemonte. L’evento chiude il terzo capitolo di “guerrae”, il programma triennale di riflessione sulla guerra avviato nel 2007 dal Museo Galimberti. La mostra resterà aperta fino al 30 maggio, da giovedì a domenica dalle ore 15 alle 19. Ingresso gratuito. Per maggiori informazioni è possibile rivolgersi al Museo Casa Galimberti al numero 0171-693344. E-mail: HYPERLINK "mailto:museo.galimberti@comune.cuneo.it" museo.galimberti@comune.cuneo.it.
Oltre 100 fotografie ripercorrono, in una carrellata di abiti, volti, dettagli, l’esperienza femminile del matrimonio, rivista con gli occhi della memoria. Una mostra resa possibile grazie all’appello lanciato dal Museo Galimberti nell’aprile del 2009, quando le curatrici del progetto chiesero alle donne cuneesi di aprire gli armadi, i bauli e le soffitte per recuperare dalla polvere del tempo, insieme all’abito nuziale, il ricordo delle emozioni, delle paure e delle speranze che avevano provato nel giorno delle loro nozze. Il vestito della sposa rappresenta simbolicamente, in tutte le culture del mondo, la predisposizione femminile alla vita e all’amore, l’impegno a prendersi cura degli altri, la vocazione al futuro, contro ogni violenza e paura. Nel marzo del 2008 la tragica vicenda dell’artista milanese Pippa Bacca, che viaggiava vestita come una sposa per portare un messaggio di pace nei luoghi lacerati dalla guerra, violentata e uccisa in Turchia, ha scosso molte donne e ispirato l’idea di questa mostra.
La risposta delle donne di Cuneo all’appello lanciato è stata generosa e entusiasmante: da maggio 2009 e febbraio 2010 sono state intervistate e fotografate quasi 50 donne di età ed esperienze molto diverse tra loro. Si va dalla sposa che all’inizio del ‘900 attraversò il mare per unirsi in matrimonio con uno sconosciuto, fino alla più giovane, che si è sposata mentre il progetto “Spose in guerra” era in corso. L’abito nuziale, al centro della scena, è stato il perno intorno al quale far ruotare i ricordi, costruendo un percorso su “come eravamo” che racconta anche il “come siamo” di oggi.
Le fotografie di Paola Rivarossa conducono in un mondo femminile che lascia trasparire le luci e le ombre del matrimonio, dove ogni donna fa storia a sé, nella gioia e nel dolore, ma tutte insieme raccontano la forza delle donne, mai vinte né dalla resistenza alle fatiche della vita, né dagli anni che le separano da quel primo giorno.
Il racconto fotografico si sviluppa in cinque stanze al primo piano dell’appena restaurato Palazzo Samone, con un allestimento che richiama il mondo femminile del gineceo, mentre nell’ultima sala sarà possibile ascoltare alcuni spezzoni delle interviste realizzate durante gli incontri con le spose.



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