Kalia
personale di pittura
dal 13/05/2011 al 23/05/2011
milano (MI)
Sassetti Cultura presenta
Kalia
espone Gabriella Ventavoli
Dal 13 al 23 maggio 2011
Inaugurazione : Venerdì 13 maggio 2011
presenta Emanuela Torri
Durante il vernissage della mostra verrà presentato “Kalia” di Gabriella Ventavoli - Ed. (IPOC, Italian Path of Culture)
“L’ interazione tra gli elementi naturali e i continenti del pianeta, o parte di essi, è il punto di partenza dell’ affascinante proposta dell’artista. Ma questo viaggio si svolge anche attraverso elementi primordiali: il nostro pianeta, la Terra, è ricoperta d’ Acqua per tre quarti della sua superficie e circondata da un’atmosfera, nella quale troviamo l’ Aria per respirare”.
Maria Teresa Briotti
Le opere di Gabriella si pongono in un interstizio tra arte, scienza e geo-grafia. All’interno colori pastello delineano la sinuosità del gesto. L'eleganza del segno genera tracce durevoli per l'anima dello spettatore. Il progetto espositivo creerà due variazioni nel tema che inducono ad un rapporto intimo con la materia: un’esposizione d’arte e un libro.
Lo spettatore entra in contatto con le opera proposte dove il mito della natura si è manifestato, l´esperienza iniziatica richiede la sua presenza. Africa, Amazzonia, Aria invogliano a estroflettere le proprie perplessità e ricurvare la schiena. Le azioni compiute dai “custodi della natura” invitano lo sguardo a immergersi in un’esperienze visiva che tralascia i contorni, le fodere e le dimostrazioni.
Regno del giorno e regno della notte, vischiosità e femminilità. Attraverso le sue opere Gabriella sembra chiedere ai suoi interlocutori se hanno perso l´orientamento nell'arte? La sua arte invita a ritornare alle origini, a cambiare prospettiva. Cassandra parla per interposta persona e risponde: bevi alla fonte e riafferrerai l´orientamento, occorre avere fiducia delle immagini, abbandonare le proprie latenze.
Ripristina l´effimero e la caducità dell´arte, diffida dall´etica dell´ambiguità!
La caratteristica fondante delle relazione che durante la visione della mostra andrà delineandosi, è una condizione rispettosa dell´altro e paritaria,perché basata sulla reciprocità, che si estrinseca nell´alternanza tra l'artista e lo spettatore, chi sostiene e chi è sostenuto e chi vede con occhi immaginali e chi osserva con occhi da addetto ai lavori. Emergeranno visioni poetiche nelle loro coincidenze e distinzioni, sospensioni e diradamenti, densità e silenzi, dinamicità e pause. Le qualità di ciascun visitatore contengono simbolicamente le differenti qualità relazionali, e l´immersione in una modalità di visione aperta e"ingenua" - intesa come non pre-giudicato da competenze e schematismi disciplinari e specialistici - ma accogliente e rispettoso dell´altro, permetterà di sostare tra le opere e lascerà spazio alle immagini, ai simboli e alle metafore.
Kalia, edito da…. nasce, scrive Gabriella nella prefazione, nell’età dei ricordi, quelle creature preziose che affollano la mente e talvolta possono fare paura, tuttavia, piuttosto che cacciarli è opportuno lasciarli coabitare con quelli più belli che hanno illuminato la nostra vita. Tutti, nel loro insieme, rappresentano la trama dell’esistenza, un tessuto che ci sosterrà fino alla fine.
La scrittura di Gabriella è un viaggio nella memoria, una raccolta di documenti del passato, un collage di differenti materiali provenienti da un “archivio dei sentimenti “corredato da materiale figurativo con ricorso a brillanti soluzioni coloristiche e una singolare compresenza di segni astratti e figurativi.
Gabriella intende l’arte in un senso allargato, come una suggestione ricorrente che spinge ogni suo lavoro, sia questo un quadro o un racconto, a misurarsi con il loro potere evocativo verso un'esperienza di impegno culturale, sociale e civile.
Arte come impegno civile e morale, è il naturale presupposto di tutto il lavoro di Gabriella Ventavoli, che nelle opere esposte rivolge la sua attenzione al tema “per eccellenza” legato alla vita e alla sopravvivenza di tutta la specie umana : l’Ambiente.
L’Artista vuole richiamare l’attenzione sui danni inferti alla natura dallo sfruttamento indiscriminato delle sue risorse vitali.
“Ambiente” dunque inteso come valore, luogo fisico e ideale della vita di tutti gli esseri umani, ma al quale gli uomini non sempre dimostrano la dovuta sensibilità o attenzione, mettendo a repentaglio la propria sopravvivenza attraverso uno sviluppo tecnologico spesso irresponsabile e uno sfruttamento talvolta indiscriminato delle risorse del pianeta stesso.
L’ interazione tra gli elementi naturali e i continenti del pianeta, o parte di essi, è il punto di partenza dell’ affascinante proposta dell’artista. Ma questo viaggio si svolge anche attraverso elementi primordiali: il nostro pianeta, la Terra, è ricoperta d’ Acqua per tre quarti della sua superficie e circondata da un’atmosfera, nella quale troviamo l’ Aria per respirare.
Il progetto espositivo nasce e si sviluppa intorno a questi elementi principali
La Terra è rappresentata dall’ Africa, madre arcaica e primordiale, di straordinaria bellezza ed emblema di profonde sofferenze. L’ Africa è raffigurata attraverso una figura femminile, distesa e sofferente ma che riesce ancora ad esprimere, pur nel dolore, la bellezza del continente stesso attraverso gli accesi colori delle vesti e l’innata eleganza tipica delle donne africane. L’universo femminile sa conservare anche in condizioni estreme l’armonia e la bellezza ma sa anche denunciare con forza la crudeltà nel porre in essere lotte cruente tra gruppi contrapposti mettendo a repentaglio la propria sopravvivenza.
L’ Acqua è rappresentata dall’ Amazzonia con il grande Rio delle Amazzoni e la foresta Amazzonica. La grande tela raffigura la foresta, bella e lussureggiante, il sinuoso percorso del Rio delle Amazzoni, creature che vivono in armonia tra loro, ma minacciate da uno sfruttamento indiscriminato e dal fuoco che appare minaccioso come elemento distruttivo della foresta, come reale e simbolico attacco alla natura.
L’ Aria intesa come respiro vitale richiama l’attenzione sul respiro universale della terra, sulla necessità di salvaguardare l’atmosfera e evitare i danni dell’inquinamento. Nelle opere proposte, la raffigurazione della leggerezza, come caratterizzazione dell’elemento aria, sarà contrapposta alla rappresentazione di spire scure e più gravi che vengono ad alterare equilibri vitali, mettendo l’accento sul problema dell’ inquinamento.
Le curatrici propongono una riflessione importante: se la cronaca non basta a sensibilizzare tutti gli operatori coinvolti, se la realtà non riesce a portare ad un reale cambiamento, proviamoci con l’Arte: Arte come impegno culturale, sociale e civile. Arte come testimonianza di vita e di morte.
Emanuela Torri