“SOGNO MEDITERRANEO” / MAURO DI GIROLAMO
COMPLESSO MONUMENTALE DEL PALAZZO DI CITTÀ OTTAGONO SANTA CATERINA - CEFALÙ
dal 30/03/2013 al 14/04/2013
Cefalù (PA)
"Sogno Mediterraneo"
di Margherita Romeo
Con il termine “sogno” il pittore Mauro Di Girolamo in questa nuova mostra pittorica vuole intendere quel desiderio di unità ed immagine dell’anima, a cui tende ognuno dei popoli, abitanti sulle sponde del Mar Mediterraneo. Visitare questi paesi, vivere la loro cultura intrisa da componenti greche-romane, arabe, normanne, spagnole etc... è un’esperienza irrinunciabile a cui non ci si può sottrarre, con un sentimento di comprensione per il passato pervaso dalle contraddizioni del presente.
L'ispirazione del mondo culturale intellettuale europeo, ingrigito dal neoclassicismo accademico di fine settecento aveva condotto in Sicilia una schiera di viaggiatori stranieri, che giunti nell'isola, davanti alle grandiose testimonianze artistiche, hanno compreso il rito iniziatico della bellezza e della gioia. Wolfang Goethe aveva capito che la Sicilia, da lui battezzata “isola del sole”, era la chiave di tutto. I suoi versi raffinati dipingono una terra dalla bellezza quasi metafisica, che a dispetto del tempo ancor oggi non presenta grandissime alterazioni. Se la luce è vita, la presenza annuale di un sole caldo e costantemente presente dona al paesaggio quei colori più accesi ed intensi e coniuga nella pittura di un’artista come Mauro Di Girolamo, integrato in questo territorio, cieli damascati d’azzurro, tramonti con barbaglii di porpora, luminosi orizzonti stellati da cui emergono quelle figure del Mito, che caratterizza ancor oggi tutta la cultura classica mediterranea. I luoghi dipinti sono luoghi arcaici, carichi di storia universale a cominciare dalla Valle dei Templi, intrisi di profumi antichi, testimonianza della storia del Mediterraneo con l'intreccio di relazioni sociali, politiche, commerciali e culturali caratterizzate da armi, navi, cavalli, cavalieri. Quindi la Sicilia al centro del Mediterraneo, come forziere di beni naturali culturali in cui i popoli incontrati trovano la loro identità con l’immergersi nella bellezza dell’isola. I raffinati luoghi di “othia” romani, le architetture medievali, rinascimentali e poi barocche, insieme alle iconografie: musive arabe, dei monaci cistercensi, catalane e spagnole, sono le testimonianze sfarzose del mondo aristocratico pieno di artifizi e di armonia. Sensazioni insorgono nell'isola felice, testimonianza estetica di una storia lunga qualche millennio, leggendo la quale, come accadde a Goethe, “non s'impara nulla ma si diventa qualcuno”. Le varie città che si affacciano dalle nazioni sulle coste del Mediterraneo sono delle porte che si spalancano a mano a mano che si percorrono quelle antiche vie marittime, che ancor oggi suscitano stupore e curiosità, come in un sogno da cui non vorresti svegliarti. Ma la Sicilia, terra - madre del pittore, sospesa tra cielo ed acqua e flutti marini è oggi anche una destinazione di un sogno spezzato, a cui si arrendono quegli infelici migranti con gli occhi alle stelle alla ricerca di una speranza di libertà disattesa.
Sarà stato un caso se il compianto Sen. Ludovico Corrao ha pubblicato negli ultimi anni della sua vita, dedicata alla Sicilia e alla sua Gibellina, un libro proprio dal titolo “ Sogno Mediterraneo”? La sua testimonianza non solo è un ripercorrere sessant'anni di vita e di storia siciliana, dagli anni Cinquanta in poi: il milazzismo, il caso Franca Viola, la mafia, il terremoto del Belice, la ricostruzione di Gibellina, o la sua esperienza alla Fondazione Orestiadi, l’amicizia e la collaborazione con alcuni dei maggiori artisti ed intellettuali del Novecento, da Leonardo Sciascia a Pietro Consagra, da Carlo Levi a Danilo Dolci, da Mario Schifano ad Alberto Burri. Egli delinea il progetto che ha ispirato il suo impegno politico per il rilancio della Sicilia come isola-oasi al centro del dialogo interculturale tra i popoli del Mediterraneo. Scrive:"Il Mediterraneo è sempre il Mare nostrum, dove diversi popoli s'incontrano, si scontrano ma insieme costituiscono la koinè mediterranea. In un tempo carico di tensioni, di integralismi e fondamentalismi, il Museo delle Trame Mediterranee di Gibellina ha la forza di un manifesto filosofico e morale. È una ricerca che ho condotto dall'inizio della mia vita, è la mia ricerca di vita, se vogliamo la mia ragione di vita. È una rilettura della Storia più vera e profonda della Sicilia. È il tentativo di un percorso di fratellanza, a partire dai segni plurimi e comuni dei vari popoli del Mediterraneo, con i quali ho cercato di intensificare il dialogo, di essere, nel mio piccolo, un mediatore, uno strumento. Ricordo il mio manifesto elettorale del ’94, che è un’opera d’arte di Mario Schifano: rappresenta la Sicilia come un’oasi di palme e un'isola zattera.È questa la sintesi ideale del mio progetto, in un'unione di arte, politica, economia e storia".Questi pensieri testimoniano il suo impegno e la lungimiranza politica nel vedere riavviato quel processo artistico-turistico che poteva risollevare le sorti dell'isola ed aveva auspicato la presenza di giovani artisti in mostra presso i musei e le sedi archeologiche, di cui è ricca l’isola.