The Invisible Sun
La Terza Dimensione Del Disegno
dal 15/12/2017 al 21/01/2018
Studio Museo Francesco Messina San Sisto 4/A Milano (MI)
The Invisible Sun - La terza dimensione del disegno
Studio Museo Francesco Messina e Comune di Milano presentano
The Invisible Sun - La terza dimensione del disegno
il nuovo progetto espositivo di Vanni Cuoghi (Genova 1966)
a cura di Nicoletta Castellaneta e Giancarlo Lacchin
si ringrazia Galleria Conceptual di Bergamo
Cento grandi disegni inediti, cento grandi carte raffiguranti corvi in volo, sorretti da tronchi dorati, occupano lo spazio della ex-chiesa di San Sisto dialogando con le opere di Francesco Messina chiamate ad assistere all’invasione, insieme a una serie di diorami. Un confronto a tratti enigmatico tra le opere, tra le materie, tra due artisti di secoli e modalità differenti seppur affini nell’attenzione verso la ricerca iconografica e verso il forte senso del figurativo.
Cento grandi disegni inediti, cento grandi carte raffiguranti corvi in volo, sorretti da tronchi dorati, occupano lo spazio della ex-chiesa di San Sisto dialogando con le opere di Francesco Messina chiamate ad assistere all’invasione, insieme a una serie di diorami. Un confronto a tratti enigmatico tra le opere, tra le materie, tra due artisti di secoli e modalità differenti seppur affini nell’attenzione verso la ricerca iconografica e verso il forte senso del figurativo.
The Invisible Sun, così come tutto il lavoro di Vanni Cuoghi, dimostra l’autonomia del di-segno come linguaggio, la sua fisicità, il suo valore tridimensionale come espressione di plasticità. Il disegno è da sempre alla base dell’orientamento percettivo; affonda le proprie radici in un universo di archetipi, e si sviluppa verso una dimensione analitica che diventa segno.
In mostra, nella navata, grandi carte (70x100 cm) a china e acquerello per un’unica iconografia: il corvo, anche soggetto di un’installazione realizzata ad hoc per la grande vetrata absidale. Animale simbolico, più volte protagonista di rappresentazione tra pittura, letteratura, musica e cinema, il corvo è metafora dagli opposti significati: animale della preveggenza, messaggero di esseri soprannaturali, portatore di malasorte, mitico uccello dal piumaggio bianco trasformato in nero da Apollo. Al piano inferiore, sei diorami, piccoli teatri fatti di sovrapposizioni di carte, segni e storie, raccontano universi ideali che un gioco prospettico porta alla terza dimensione. Sempre in relazione con alcune sculture di Francesco Messina, i diorami di Cuoghi prendono ispirazione dai presepi genovesi del Sei e Settecento, chiamati «cartelami».
All’interno del periodo di mostra, da metà dicembre a fine gennaio 2018, sono previsti alcuni appuntamenti dedicati a pubblici diversi: dalla didattica applicata alla scuole, al coinvolgimento di artisti e musicisti per un pubblico adulto, all’approfondimento del significato estetico del disegno, tema portante dell’esposizione.
"Nei primi anni ’90 sembrava che la realtà virtuale fosse l’unica evoluzione possibile per l'immagine, dopo gli ologrammi e l’iperrealismo. Poi è accaduto qualcosa e il mondo ha visto in diretta l’11 settembre: la realtà ha preso a calci ogni immaginazione. Quello che abbiamo visto è stato orribile e abbiamo sentito il bisogno di ritrovare un equilibrio senza artifici. La narrazione è tornata a essere un materiale a cui tutte le Arti hanno ripreso a guardare e il ruolo dello spettatore è tornato fondamentale e attivo nell’attribuzione del senso, dopo che, per molti anni, l’Arte era stata autoreferenziale". Vanni Cuoghi
"È un assottigliamento di quel limite che ci eravamo imposti quello di cui si fa esperienza con l’opera di Vanni Cuoghi, quasi in una magica continuità con l’opera di Messina, la scultura viene infatti ridotta da Cuoghi a un foglio di carta, con disegni che diventano tridimensionali. E nel periodo natalizio, in cui l’immaginazione prende il volo, così come i suoi corvi, questo permette di alimentare, arricchire e far volare la fantasia di tutti. Questa mostra si anima di momenti di intrattenimento di qualità, che offriranno a chi resta a Milano una ragione in più per visitare il Museo, perché visitare un Museo significa soprattutto restare nei suoi spazi, farli vivere, per godere di esperienze che siano belle, edificanti e in un certo senso confortanti: anche di questo infatti abbiamo bisogno". Maria Fratelli, direttrice Studio Museo Francesco Messina
Vanni Cuoghi. Artista. È diplomato in scenografia presso l'Accademia di Brera, Milano. Ha partecipato a numerose biennali in Italia e all'estero, tra cui Biennale di San Pietroburgo (2008), Biennale di Praga (2009), 54ma Biennale di Venezia, Padiglione Italia (2011), 56ma Biennale di Venezia, Collateral Italia Docet (2015) e Biennale Italia-Cina (2012) e ha, inoltre, preso parte a mostre pubbliche presso Palazzo Reale di Milano (2007), Haidian Exhibition Center di Pechino, in occasione dei XXXIX Giochi Olimpici (2008), Liu Haisu Museum di Shangai (2008), Museo d'Arte Contemporanea di Permm, in Russia (2010), Castello Sforzesco di Milano (2012), Fabbrica del Vapore di Milano (2015).
Cuoghi è uno dei protagonisti di FabrianoOspita, un progetto Fabriano Boutique. Sue opere sono state esposte in diverse fiere italiane e internazionali come Frieze (Londra), MiArt (Milano), Artefiera (Bologna), Scope (New York), Off (Bruxelles), Daegu Artfair (Corea), KIAF (Seoul), Bank (Hong Kong). Dall'ottobre del 2015 è titolare della cattedra di Pittura presso Accademia Aldo Galli di Como. Tra le mostre personali pubbliche si ricordano nel 2011 Novus Malleus Maleficarum, presso San Pietro in Atrio e Pinacoteca di Palazzo Volpi a Como, nel 2013, Aion presso Musei Civici Cremaschi a Crema, nel 2016 Da Cielo a Terra Museo Ebraico di Bologna.
Studio Museo Francesco Messina, aperto nel 1974, è ospitato nella chiesa sconsacrata di San Sisto a Milano. Il museo, che è stato per diversi anni anche lo studio dell'artista siciliano, milanese di adozione, espone circa ottanta sculture (gessi, terrecotte policrome, bronzi, cere) e una trentina di opere (disegni a matita, pastelli, acquerelli, litografie).
catalogo con testo di Nicoletta Castellaneta e Giancarlo Lacchin
si ringrazia Galleria Conceptual di Bergamo