Cecilia Falasca: i x i = itineranti / interattive
        SCULTURE i x i 
        dal 06/06/2009 al 21/06/2009
   
  Termoli (CB)
 
      
      
       Nell’idea del gioco c’è l’antica idea  dell’ apeiron;  l’apertura, la piazza, l’incontro. Cecilia Falasca ha coerenza con questa idea di mondo. Da oltre vent’anni lavora alla ricerca di una geometria scultorea che  potenzialmente metta insieme, unisca, coefficienti di senso con la libertà interattiva della comunicazione tra esseri umani. Sculture modulari che rispondono alla geometria del cosmo, la cromaticità dei modelli riferita alla possibilità combinatoria che  lo spettatore, secondo la propria coscienza, compone seguendo le direttive aperte, “apeiron”, date dall’artista. Il pensiero di base è il pensiero di antico lignaggio filosofico; un bambino che gioca a dadi come nella virtù analitica e poetica di J. Huizinga che Falasca trasforma in principi geometrici. È  la visione  in sogno di un’ andata  alle direttive del cosmo cogliendo, nel giardino segreto dello spirito, simbolismi e rapporti architettonici da mettere in offerta, con le alluvionali performance, all’istinto archetipale degli spettatori. Così la composizione diventa un insieme di rapporti geometrici, matematici, umano con umano. Il gioco, questo gioco d’artista : 
Costituzione del corpo delle  sculture  i x i   :      
1)	 base (tavola di legno nera di cm 53x53x1,8)        
2)	 contenitore in plexiglas di cm 41x41 (base), di cm 3,8 (altezza lato)
3)	 16 mattoncini  di legno  (pixel) ricoperti da polvere di marmo e terre colorate di cm 9,5x9,5x4, 
i colori dei mattoncini  sono 4  sviluppati in 4 gradazioni.
Il viaggio itinerante :
Le sculture  i x i  verranno posizionate ognuna in un luogo diverso (che può essere   un’abitazione, una galleria, un ufficio,qualunque luogo….) per un periodo di tempo deciso dalla progettualità dell’evento, in seguito le sculture  verranno spostate in altri ambienti secondo un ordine stabilito precedentemente. 
interattive perché :
Ogni scultura i x i  una volta posizionata  in un luogo dall’artista con una sua personale                                                                           composizione,  potrà essere smontata e ricomposta in 1000 altri modi (in base ai colori, forma ecc.) da chi ne viene di volta in volta in possesso o si sente coinvolto alla partecipazione. Si otterrà ogni giorno così, o diverse volte al giorno, si avrà la potenzialità di avere  una scultura sempre nuova, diversa dalla precedente  nella più  totale libertà.
Una scultura quindi che diventa G I O CO interattivo e momento di aggregazione senza annullare il rapporto estetico dato dalla successione delle composizioni 
Identità :
Ogni scultura i x i sarà munita dell’indirizzo e-mail dell’artista e da un notes per la documentazione dei vari spostamenti e la durata delle singole esperienze. Ognuna  avrà un nome riferito all’alfabeto greco. 
A discrezione del possessore momentaneo e dei vari partecipanti, l’artista mette a disposizione una scheda da compilare ( informazioni personali :nome, età, professione, città di provenienza…nonché informazioni relative alla scultura: data di esecuzione, numero e titolo delle realizzazioni e per chi ha necessità di esprimere un  commento. 
Saranno arte anche le foto digitali riferite  alle sculture realizzate e ai partecipanti durante le varie fasi di creazioni performative.
Le informazioni e le foto saranno  inviate direttamente all’artista attraverso e-mail.
E’ fondamentale la collocazione “attiva” della  scultura in un ambiente, in modo che da essa scaturiscano diverse sinergie:
-	quella dell’artista che come un nomade “viaggia” attraverso l’opera e con l’opera
-	quella di chi “ricrea” da solo o in gruppo
-	quella di chi partecipa guardando
Ecco allora come il modulo compositivo può diventare psicologia intima e profonda accolta dalla scaturita passione dei partecipanti che per sentito richiamo all’infanzia vedono le forme nell’idea di Insetti, embrioni, figure intime risvegliate dal sogno del gioco, corpi ibridi, luci inconsce anime  metalliche determinano la poetica a volte anche  inquietante messa in vita dalle  opere. Una vera infinitezza  del cosmo  assunta a principio da cui scaturiscono tutte le cose. Vere e sentite per la ricerca della felicità a cui tutti abbiamo diritto e accesso. Cecilia Falasca un passaporto per mondi intimi e felici. Il gioco…
Antonio Picariello
                                                 Cecilia Falasca
L’ artista lavora sempre più nella direzione di un’arte interattiva e relazionale superando la fase della rappresentazione sul piano.
La scoperta dello spazio e dell’interazione con il pubblico l’ha portata a sviluppare i progetti di interventi urbani attraverso “particelle” cromatiche (pixel o dall’artista definite “quanti di luce”) o elementi (aste, mattoni) che vanno ad intervenire negli spazi urbani o negli spazi sociali costruendo di volta in volta diverse soluzioni spaziali e cromatiche.
La fotografia diventa in conseguenza, sempre più lo strumento di documentazione e lo strumento di interpretazione di happening (progetto “gioca con me”) e di interventi specifici, fino a concretizzarsi come opera a se stante, ma che trova fondamento nel tempo delimitato e circoscritto di un’azione.
In particolare il recente progetto di happening interattivo, denominato “gioca con me” (messa a disposizione di un numero consistente di piccoli mattoni colorati in variatissime gradazioni, offerti al pubblico per la costruzione della propria struttura cromatica e spaziale) è stata riconosciuta da un pool di operatori e di psicologi, anche in un suo valore educativo e creativo per un progetto della B.S.A.E.  per l’Abruzzo riguardante le carceri di massima sicurezza.    (A. Zimarino)
L’ultimo progetto   SCULTURE  i x i  ( itineranti- interattive ) vede l’artista impegnata a Bruxelles (Belgio),  Melbourne (Australia),  New York (USA),  Toronto  (Canada).