Emanuela Salti
il mese della fotografia
dal 23/02/2008 al 07/03/2008
Roma (RM)
s.t. foto libreria galleria inaugura una nuova sala del proprio spazio espositivo con una personale della fotografa romana Emanuela Salti. La mostra presenta per la prima volta al pubblico, nella sua compiutezza, un progetto del 2002, sviluppato seguendo una metodologia giocosa quanto rigorosa: per un mese Emanuela Salti si è impegnata a scattare, nell'arco delle 24 ore, un rullino fotografico a colori, producendo quindi ogni giorno, per trenta giorni, 36 immagini diverse. Volgendo il suo sguardo sull'universo quotidiano, ha volutamente utilizzato una pellicola non professionale e ha scelto il fuori fuoco come chiave privilegiata di approssimazione al reale. Qual'è il senso di questo rituale? Se la negazione del fuoco fotografico annulla la più immediata riconoscibilità della scena familiare, attraverso questo disconoscimento del quotidiano è possibile attivare un nuovo percorso di avvicinamento alla trama simbolica delle cose, come osserva la fotografa stessa: “Un oggetto spostato oltre le tracce della propria funzione genera talvolta un fenomeno di risonanza in chi guarda. Il proposito è quello di esaminare i richiami della memoria, partendo da un indizio apparentemente estraneo all’esperienza individuale, che però attinge a un bagaglio comune; per evocare ricordi o suscitare aspettative”.
Delle oltre mille foto scattate in quel mese di lavoro, Emanuela Salti ha quindi selezionato e stampato cinquanta immagini di piccolo formato, che hanno dato vita a due diverse ipotesi di montaggio, entrambe proposte in mostra: da una parte le opere a parete, dove le fotografie vivono singolarmente, ma anche in composizioni di due o tre scatti; dall'altra l'album fotografico: un libro d'artista esternamente non dissimile a un anonimo portfolio, ma custodito e oggi riproposto da Emanuela Salti come un racconto in prima persona su quel mese della fotografia.
Alcune di queste foto, insieme ad altre tratte dalla serie Giardini (del 2004), sono confluite poi in un ulteriore progetto di riscrittura: un lavoro a quattro mani, con Francesco Zicari, in cui parola e immagine si incontrano in un territorio simbolico affine. E' nato così il volume Fuoco notturno, pubblicato di recente per le edizioni Serarcangeli, che ospita anche un intervento critico di Alberto Manodori Sagredo, docente di Storia e Tecnica della fotografia all’Università degli Studi di Roma "Tor Vergata".
In occasione dell'inaugurazione della mostra, sarà possibile acquistare il libro insieme a una stampa fotografica firmata.
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