THE BODY LANGUAGE 2025

February 14 – 28, 2025 Palazzo Albrizzi-Capello, Venice  dal 14/02/2025 al 28/02/2025

Palazzo Albrizzi-Capello Associazione Culturale Italo-Tedesca (ACIT), Cannaregio 4118, Venice Venezia (VE)


THE BODY LANGUAGE 2025 THE BODY LANGUAGE 2025
Palazzo Albrizzi-Capello, Venice
February 14 - 28, 2025

ITSLIQUID Group, in collaborazione con ACIT Venice - Associazione Culturale Italo-Tedesca, è lieta di annunciare l’inaugurazione di THE BODY LANGUAGE 2025, che si terrà a Venezia presso Palazzo Albrizzi-Capello dal 14 al 28 febbraio 2025, durante uno dei periodi più suggestivi e iconici dell’anno: il magico Carnevale di Venezia.

L’esposizione presenterà le opere di oltre 90 artisti provenienti da più di 25 Paesi, offrendo un panorama ricco e innovativo sulla rappresentazione del corpo nell’arte contemporanea. Grazie alla speciale collaborazione con Sedition x Muse Frame, THE BODY LANGUAGE 2025 darà risalto alla video arte, ospitando lavori di artisti iconici come Bill Viola, Refik Anadol e Andreas Nicolas Fischer, accanto ad una selezione di artisti emergenti e affermati della scena internazionale.

In un’epoca in cui l’arte è in continua trasformazione, la collaborazione tra ITSLIQUID Group e Sedition rappresenta la convergenza naturale di due realtà pioniere nella ridefinizione del modo in cui l’arte viene vissuta e condivisa. Fin dalla sua fondazione nel 2011, Sedition ha rivoluzionato il panorama della digital art, rendendo accessibili le opere di artisti di fama mondiale, come Tracey Emin e Jenny Holzer, in formati innovativi e immersivi. Integrando la collezione curata da Sedition all’interno delle piattaforme espositive di ITSLIQUID, il progetto crea un ponte tra immagini dinamiche, movimento e narrazione generativa, evocando il costante fermento culturale di Venezia. In questo contesto, la digital art diventa un’estensione della città stessa: immersiva, trasformativa e profondamente legata al concetto di tempo.

L’esposizione presenta una vasta selezione di opere, con un focus particolare sul contributo di Bill Viola, Refik Anadol e Andreas Nicolas Fischer, i cui linguaggi artistici ampliano la visuale sui temi della trasformazione, della memoria e del movimento.

Bill Viola, pioniere della video arte, è noto per la sua esplorazione di temi universali come la vita, la morte e la trasformazione spirituale. Le sue installazioni, esposte in istituzioni di prestigio come il Guggenheim e il Getty Museum, invitano lo spettatore a un’intensa introspezione. L’opera presentata, “A Phrase from Chris”, fa parte della serie “Transfiguration”, che include il celebre “Ocean Without a Shore”, presentato alla Biennale di Venezia. Attraverso l’uso del rallenty, Viola traduce il concetto di mutamento profondo, accompagnando il pubblico in un viaggio di riflessione sulla propria esistenza, un po’ come le acque di Venezia, in costante movimento e trasformazione.


Nel suo lavoro, Refik Anadol fonde mondi fisici e digitali attraverso installazioni immersive. Docente presso la University of California, Anadol è riconosciuto per l’integrazione di dati, architettura e algoritmi generativi nella creazione di esperienze visive dinamiche. La sua serie “Melting Memories” utilizza dati tratti da ricerche sull’Alzheimer per dare vita a immagini astratte in continua evoluzione, esplorando la natura effimera della memoria e dell’esperienza umana. “Melting Memories I”, in particolare, indaga il tema dell’invecchiamento e del declino cognitivo, trasformando i dati in forme visive fluide e cangianti: attraverso questo processo, Anadol offre uno spazio meditativo in cui tecnologia ed emozione si incontrano, evocando il passare del tempo.

L’artista tedesco Andreas Nicolas Fischer esplora il rapporto tra processi digitali e realtà fisica, analizzando l’impatto delle tecnologie automatizzate sulla società contemporanea. Grazie all’uso di sistemi generativi, Fischer dà vita ai dati digitali, creando opere che evocano il movimento attraverso pattern intricati e colori vibranti. “VOID 2K18 05”, parte di una serie basata su processi algoritmici, ridefinisce il ruolo dell’artista e spinge oltre i confini della creazione artistica. Il suo lavoro non solo mette in discussione la natura dell’arte, ma analizza anche come la tecnologia plasmi sia l’espressione artistica che il panorama culturale odierno.

A espandere ulteriormente questo dialogo tra tecnologia, memoria ed emozione sono Amine Rachad (Âme In Love) e Eteam, i cui linguaggi distintivi arricchiscono l’esposizione con nuove prospettive. “Emotion 05”, di Amine Rachad, conduce lo spettatore in uno spazio di riflessione, dove la digital art diventa un mezzo per esplorare il legame tra emozioni e pace interiore, ispirandosi a concetti filosofici e spirituali. Eteam, con “Greenhouse” (parte della serie “Waterweights”), affronta invece il tema della fragilità, della resistenza e del tempo attraverso una narrazione visiva evocativa, intrecciando riferimenti letterari e politici per riflettere sulle dinamiche della trasformazione e dell’impermanenza.

THE BODY LANGUAGE 2025 ospita una vasta selezione di artisti che esplorano le profondità della coscienza umana. In questo contesto, le suggestive opere del fotografo Claudio Koporossy creano un legame profondo con i paesaggi acquatici di Venezia. Le sue fotografie indagano l’acqua in tutte le sue forme, mettendo in luce il suo ruolo nella modellazione della natura e della vita stessa. Con una formazione ingegneristica e una passione per l’arte, Koporossy cattura questo elemento come forza sia fisica che simbolica. Le sue immagini evocano un senso di atemporalità e introspezione, offrendo un viaggio visivo che supera i confini tra mondo naturale e creazione umana.

Pur utilizzando lo stesso strumento artistico, la fotografia di Manuel Kokseder, si concentra talvolta sulla bellezza nascosta negli spazi trascurati, trasformando l’ordinario in straordinario. Attraverso un'attenzione meticolosa ai dettagli e una padronanza dei colori fedeli alla realtà, Kokseder realizza immagini immersive e stimolanti: ogni composizione è studiata per guidare lo sguardo dello spettatore, rivelando armonie in angoli

apparentemente insignificanti. Un’altro fotografo, il belga Sahir Yerunkar, sfrutta piuttosto la tecnologia per esplorare l’intersezione tra il corpo umano e l’immagine, integrando intelligenza artificiale e proiezioni digitali nelle sue opere. Nella serie “LightArt”, l’artista crea composizioni suggestive proiettando motivi generati al computer sui suoi soggetti,, ridefinendo i confini dell’arte contemporanea.

Parallelamente, il percorso artistico di Roy Schweiger è una continua esplorazione di luce, ombra e presenza umana. Unendo fotografia e video, sfida le convenzioni tradizionali con l’uso innovativo dell’effetto Parallax, che dona vitalità alle immagini statiche creando un equilibrio dinamico tra movimento e immobilità. Le sue opere trascendono la semplice documentazione, introducendo una profondità cinematografica che ridefinisce sia il ritratto contemporaneo che l’estetica fashion.

Il tema di THE BODY LANGUAGE 2025 trova un profondo legame nelle pratiche artistiche di numerosi artisti, ognuno dei quali offre una riflessione unica sul corpo e sulla sua relazione con percezione, identità e trasformazione. Kodi Beverlin, partendo dalla sua esperienza nella hair design, indaga le complessità dell’esperienza umana, catturando gli aspetti spesso trascurati dell’identità. Attraverso una fotografia spontanea e intuitiva, invita gli spettatori a esplorare narrazioni nascoste e a interrogarsi sui confini tra percezione e realtà, proprio come il linguaggio silenzioso del corpo stesso.

Rielaborando la profondità emotiva del corpo, invece, Heike Eiber traduce il ritmo interno e il movimento corporeo in composizioni astratte cariche di energia. Le sue opere, caratterizzate da dinamismo e colori vibranti, incarnano una continua ricerca tra tecnica ed emozione. Questa tensione tra resistenza e fluidità risuona anche in “Through Friction” di Mobina Nouri, una performance in cui il contrasto tra resistenza fisica e movimento fluido diventa metafora della negoziazione dell’identità e della trasformazione del corpo. Il lavoro di Nouri, che intreccia performance, arti visive e storytelling, riflette il suo percorso personale di migrazione e il suo profondo legame con la letteratura persiana, il misticismo e la filosofia.

Attraverso un’estetica cruda e viscerale, Karen Mesquita esplora i temi dell’identità, della scoperta di sé e della tensione tra verità interiore e influenza esterna. Il suo lavoro affronta la fragilità dell’esistenza umana, utilizzando il corpo come soggetto e strumento narrativo. In “ANA”, Mesquita cattura un momento di trasformazione, un confronto intimo tra il sé e le forze che lo plasmano. Ossa, organi e carne diventano simboli di una lotta primordiale per l’autenticità, dove il corpo è al tempo stesso veicolo e dichiarazione d’intenti, e l’artista sfida i confini tra fisicità ed emozione.

L’artista olandese Wendy van den Heuvel si specializza nella fotografia, utilizzando l’autoritratto sia come metodo che come soggetto di esplorazione. Oscurando spesso il proprio volto, invita gli spettatori a un’interazione più intima e personale con le sue
immagini, lasciando spazio a interpretazioni individuali. La sua serie “MOOD” cattura stati d’animo fugaci attraverso autoritratti attentamente composti, in cui i corpi raffigurati diventano forme astratte o contenitori di emozioni. Ispirandosi alla natura, all’ambiente circostante e al potere evocativo del colore rosso, Wendy bilancia ironia, vulnerabilità e connessione, abbracciando la spontaneità e l’autenticità dell’espressione umana.

Colmando il divario tra realtà e immaginazione, la fotografa italiana Anna Di Gaeta presenta un lavoro che cattura l’intersezione poetica tra balletto classico e paesaggi urbani. Il suo progetto “Ballet meets streets” trasforma le strade cittadine in palcoscenici eterei: con “City on pointes”, fonde la fotografia di strada con l’eleganza della danza classica, rivelando momenti fugaci in cui movimento e luce si intrecciano per creare composizioni senza tempo. Profondamente influenzata dal suo legame con il balletto, la fotografia di Anna non è solo narrazione visiva, ma un invito a superare i propri limiti, a osservare il familiare con nuovi occhi e a compiere quel primo passo, forse proprio “en pointe”, verso la riscoperta di sé e del mondo.





SEDITION X MUSE FRAME PRESENT
ARTISTS

Bill Viola | Refik Anadol | Eteam | Andreas Nicolas Fischer | Amine Rachad




OPENING
February 14, 2025 | 06:00 PM
Palazzo Albrizzi-Capello
Associazione Culturale Italo-Tedesca (ACIT), Cannaregio 4118, Venice
Opening hours | Monday - Friday . 09.30 AM - 05.30 PM

RSVP
info@itsliquid.com
Click here to register for the event (free entry)

supported by Le Centre D'Art | El-Saieh




Con l'Arte, per l'Arte

Cosa vedere oggi

Sostieni ArteRaku.it


Lavoriamo condividendo passione e cultura organizzando mostre, workshop e lezioni gratuite perchè crediamo che solo la cultura renda relamente liberi.
Collabora partecipando alle nostre mostre, aiutandoci attivamente all'organizzazione delle stesse o sostetendoci con un piccolo contributo.

Mailing list

Per ricevere aggiornamenti e news su corsi, mostre, eventi e workshop relativi a ArteRaku.it iscriviti alla mailing list