Gli smalti utilizzati per il Raku si differenziano dagli smalti industriali per il loro basso punto di fusione che si aggira tra i 900° - 1000°C. Gli smalti che si trovano in commercio (smalti per maiolica) possono essere facilmente adattati al nostro scopo: innanzitutto è bene tagliarli con della cristallina a base di piombo (la percentuale può variare tra il 40% e il 60% a seconda dell'effetto che si vuole ottenere) per ottenere una superficie più trasparente e meno "industriale" e allo stesso tempo correggere il punto di fusione dello smalto stesso.
Se vogliamo ottenere uno smalto fedele alla tradizione giapponese, dovremo utilizzare solo cristallina con una piccola percentuale di smalto opacizzante; consiglio di fare dei piccoli "provini" su cui testare la cristallina tagliata con percentuali diverse di smalto e in base ai risultati utilizzare quello più idoneo al vostro caso. Se vogliamo dare un po' di colore al nostro smalto non dobbiamo far altro che aggiungere degli ossidi metallici in una percentuale che, generalmente, non supera il 5%.
Gli
              ossidi e i sali metallici sono molto importanti nella ceramica
              Raku perché, a seconda del tipo di cottura (ossidante o riducente),
              possono cambiare colore ottenendo bellissimi effetti: per esempio
              l'ossido di rame cotto in atmosfera riducente (povera di ossigeno)
              risulta rosso rubino metallico, in atmosfera ossidante (ricca di
              ossigeno) risulta verde. 
            Ogni ceramista dovrebbe testare gli smalti
            che usa sia in atmosfera riducente sia in atmosfera ossidante,
            e correggere le composizioni a seconda del risultato che vuole
            ottenere. Per
            ottenere degli splendidi effetti metallici è sufficiente aggiungere
            il 2% circa di nitrato d'argento al nostro smalto; per effetti
            perlacei utilizzare il nitrato di bismuto. 
Ricordo
              che  il Raku non da risultati certi; buona parte del risultato è dato
              dal caso, che possiamo cercare di "imbrigliare" per ottenere
              quello che vogliamo, ma che, alla fine, è il vero artefice della
              bellezza e dell'unicità di un nostro pezzo. 
            Al contrario se un
            pezzo è brutto è solo colpa nostra, il caso non c'entra nulla.
     Sotto riporto la tabella degli ossidi più facilmente reperibili in commercio con le percentuali rispetto agli smalti e la colorazione che acquistano a seconda della cottura ossidante o riducente.
| Ossido | % | Colore in ossidazione | Colore in riduzione | 
Ossido
              di ferro  | 
              4 | avana grigiastro | avana grigiastro | 
Ossido
              di stagno  | 
              8 | bianco | bianco | 
Ossido
              di rame  | 
              2 | verde | rosso rubino | 
Ossido
              di cromo  | 
              3 | rosso scuro | verde brillante | 
Carbonato
              di rame  | 
              1 | azzurro chiaro | azzurro grigiastro | 
Carbonato
              di manganese  | 
              3 | porpora | porpora | 
Cobalto  | 
              1,5 | blu scuro | blu scuro | 
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